Il Tribunale di Latina, nei giorni scorsi, ha emesso sentenza di condanna nei confronti di un utente del Servizio Idrico Integrato dell’Ato4, denunciato da Acqualatina per furto d’acqua aggravato dalla manomissione dei sigilli apposti dal Gestore,in seguito a morosità, e rottura della valvola di riduzione del flusso idrico.
Il Tribunale, dopo aver esaminato i fatti, ha condannato l’utente a due mesi e venti giorni di reclusione e al pagamento delle spese di costituzione di parte civile, pari a 1.400 euro, nonché al risarcimento danni, da definire in sede civile.
Nello specifico, l’utente aveva rimosso il sigillo dal proprio contatore, posto dai tecnici Acqualatina al fine di operare una riduzione del flusso idrico. L’apposizione del sigillo si era resa necessaria a causa del grave e perdurante stato di morosità dell’utente che, nonostante i reiterati solleciti di pagamento, aveva continuato a non corrispondere quanto dovuto.
“Siamo di fronte a una nuova sentenza – afferma il Presidente Avv. Giuseppe Addessi – dopo quella nel mese di maggio emessa dalla Corte di Appello di Roma, che va a rafforzare il nostro impegno: azioni di contrasto alla morosità sempre più incisive, garantendo, nel contempo, la dovuta tutela agli utenti virtuosi. Da sempre, infatti, il nostro impegno nei confronti degli utenti è duplice: da un lato, quello di tutelare gli utenti virtuosi, attraverso un servizio di qualità e con le dovute tutele in caso di difficoltà nei pagamenti, dall’altro quello di vigilare sull’operato di quanti agiscono al di fuori della normativa vigente che, per inciso, è anche un dovere nei confronti di chi la rispetta.”
Prima di giungere alla sospensione o riduzione del flusso idrico, come nel caso di specie, infatti, il Gestore mette in atto una serie di azioni cautelative, proprio a favore di chi versa in condizioni di difficoltà, o ha semplicemente dimenticato di pagare la bolletta:
– Per le utenze disagiate viene applicata una tariffaria agevolata sulla base della composizione del nucleo familiare e del reddito ISEE;
– Per coloro che hanno difficoltà al pagamento in unica soluzione, esiste la possibilità di rateizzare gli importi dovuti;
– Qualora, comunque, l’utente non pagasse, nonostante le possibilità di cui sopra, prima di sospendere il flusso, il gestore attua una serie di solleciti, telefonici ed epistolari;
– Per gli utenti che volessero contestare una bolletta per i consumi o altro, è sempre possibile inoltrare reclamo via posta, mail, fax etc…;
– Oltre al reclamo, è sempre possibile richiedere di discutere il caso in Camera di Conciliazione, strumento gratuito, primo in Italia nel Servizio idrico integrato.
La rimozione dei sigilli è reato e viene perseguita e punita come nel caso sopra evidenziato.
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