MicroMar, un progetto che vede la partecipazione delle Università, Enti Pubblici,
Associazioni coinvolge cittadini e associazioni no-profit nella raccolta di campioni nel
bacino del Mediterraneo, per aumentare la consapevolezza che tutti e tutte possono
contribuire a salvare il nostro mare
L’ambiente acquatico è la destinazione finale della maggior parte dei rifiuti abbandonati
o erroneamente smaltiti. Tra questi la plastica, nelle sue varie forme e dimensioni,
rappresenta un problema serio: ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono
in mare, di cui l’80% arriva dalla terraferma mettendo in pericolo l’ecosistema marino,
rovinando le spiagge, arrivando a danneggiare la salute degli esseri viventi.
L’inquinamento peggiore è quello causato da microplastiche e microfibre: frammenti
microscopici, di dimensioni tra i 300 micrometri e i 5 millimetri, che derivano dalla
degradazione di oggetti plastici e dei tessuti sintetici rilasciati soprattutto durante il lavaggio
in lavatrice.
Il progetto MicroMar è stato creato alla fine del 2020 grazie alla collaborazione tra il
Politecnico di Torino – Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia – l’EU Joint Research
Centre, Il Parco Regionale Riviera di Ulisse e L’università di Napoli “Federico II” DISPART,
Associazione Internazionale Progetti Unesco, con l’obiettivo di monitorare l’inquinamento
causato da microplastiche e microfibre nel Mar Mediterraneo. Il progetto vede la
fondamentale collaborazione dell’Istituto Oceanografico Scripps di San Diego.
MicroMar si propone di monitorare microplastiche e microfibre nel bacino del Mediterraneo
sfruttando un approccio “Citizen Science”, che punta a coinvolgere i cittadini e le
associazioni no-profit nella raccolta dei campioni da analizzare. Il progetto è nato in
maniera volontaria, dalla consapevolezza che tutti e tutte possiamo dare una mano per la
salvaguardia del nostro mare. Il Politecnico di Torino si occupa del coordinamento e
dell’analisi dei campioni inviati dai volontari.
Più di un centinaio di persone al momento hanno abbracciato la causa di MicroMar, per
un totale di 180 campionamenti effettuati e inviati al Politecnico, dove vengono preparati
per le successive analisi, che quantificano la presenza di queste particelle nel mare.
Parallelamente, sono in programma eventi di divulgazione scientifica sul tema, per
sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza su questo problema.
La ricerca ha come obiettivo finale la conoscenza della situazione di inquinamento da
microplastiche e microfibre e il relativo sviluppo di metodi ottimizzati per l’analisi dei
campioni e per la determinazione di queste particelle microscopiche. L’approccio “citizen
science” dal basso punta a suscitare l’interesse delle persone e rappresenta un valore
aggiunto per tutelare la natura che ci circonda e garantisce la nostra vita.
“Con questo progetto si vuole rafforzare il legame tra ricerca scientifica e i cittadini, dove
questi ultimi sono parte attiva di un percorso che mira alla conoscenza e sensibilizzazione
sulle gravi conseguenze ambientali dovute all’uso della plastica ed al suo smaltimento
improprio – Un compito che vede un forte impegno del Politecnico e che si lega a filo
doppio con gli obiettivi e le misure adottate dalla Comunità Europea per ridurre l’utilizzo
della plastica, specialmente quella monouso, a partire dal prossimo luglio”.
Ecco perché invitiamo i Circoli Nautici a collaborare con i loro soci.
Cosa possiamo fare?
Per i prelievi:
-ci accordiamo in anticipo con chi accetta di darci una mano e stabiliamo il
numero di campioni che possono essere prelevati soprattutto per le crociere in
mare;
- prepariamo un datasheet di facile compilazione (coordinate GPS, data , ora ,
temperatura acqua e poco altro) che deve essere riempito al momento del
prelievo;
-spediamo i campioni all’indirizzo indicato da chi raccoglie;
-quando i campioni sono pronti, mandiamo un corriere a ritirarli presso indirizzo
più comodo a chi ha campionato che possono essere raccolti dai circoli di
appartenenza.
Ringraziamo tutti per l’impegno.
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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