Il direttore generale del Gaeta, Walter Fontana, torna sulla questione “porte chiuse” dell’impianto di Sperlonga. Questa la nota ufficiale del dirigente biancorosso.
“La vittoria contro il Roccasecca ci fa assumere una posizione di classifica sufficientemente valida essendo soltanto alla quarta giornata del campionato, siamo soddisfatti dopo il brutto passo falso di domenica in casa del Minturno dove la squadra si è dimenticata di scendere in campo – spiega il dg Fontana – E’ un gruppo, questo, che però gioca sempre senza tifosi al seguito, giochiamo sempre a porte chiuse o in trasferta. Questa non è una cosa positiva. Dal primo giorno, questa estate, abbiamo chiesto alle istituzioni di attivarsi in tal senso ma questo grido di allarme va sempre nel vuoto. Oggi formalmente voglio porre questa protesta invitando i cittadini gaetani, i tifosi, gli sportivi tutti a sensibilizzare le istituzioni per tornare a giocare con e per il nostro pubblico perché anche loro meritano rispetto. E’ veramente una cosa assurda, sono passati due mesi, nessuno si fa sentire né vedere. Il Gaeta Calcio non può essere trattato così ma non può essere trattata così anche la città di Gaeta e la tifoseria. Una protesta che nasce da uno stato di necessità, avere il nostro dodicesimo uomo in campo per noi è fondamentale. Non abbiamo più la pazienza e la voglia di aspettare, inizieremo in questi giorni a pressare affinché qualcuno ci dica come stanno realmente le cose perché non si riesce a capire quale sia lo stato dei fatti. Una volta ci dicono che mancano due porte, una volta l’infermeria, una volta che è tutto a posto. Fatto è che anche oggi abbiamo giocato a porte chiuse e mi auguro che sia l’ultima volta perché abbiamo anche problemi che nascono da questa cosa. Non possiamo far partire una campagna abbonamenti perché sarebbe poco corretto chiedere un contributo ai tifosi e poi non poterli ospitare. E’ giunto il momento che qualcuno ci dia una risposta, va bene anche un ‘no’ però anche noi saremo messi in condizioni di trovare situazioni alternative, di capire cosa sta succedendo. Vogliamo solo chiarezza perché una latitanza totale nei confronti di una società che sta portando avanti e sul petto il nome della città di Gaeta mi sembra veramente assurdo“.
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