Carburante di nuovo alle stelle: allarme consumatori su effetto domino rincari

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Nuova impennata dei prezzi della benzina, di riflesso all’aumento del prezzo del greggio. Secondo Quotidiano Energia il prezzo medio praticato della benzina in modalità self si è attestato a 1,911 euro al litro. Non va meglio per il diesel, che raggiunge quota 1,811 euro.

Lo sfondamento di 1,9 nella media nazionale viene confermato dai dati medi regionali del Mimit, pubblicati oggi, secondo i quali solo in tre regioni, Marche, Veneto e Lazio, il prezzo della benzina self non ha ancora sfondato quota 1,9 euro al litro, mentre la Campania resta esattamente sulla soglia.

Secondo l’elaborazione effettuata dall’Unione Nazionale Consumatori sui dati medi del Mimit, per la benzina in modalità Self, la peggiore è la provincia autonoma di Bolzano con un prezzo al litro pari a 1,946 euro. Medaglia d’argento per la Basilicata con 1,936 euro. Sul gradino più basso del podio la Calabria con 1,935 euro. Le più virtuose sono le Marche con 1,886 euro, poi il Veneto con 1,893 euro. Medaglia di bronzo il Lazio con 1,895 euro.

“Il superamento della soglia di 1,9 euro per la benzina in modalità self è una stangata di Primavera della quale avremmo volentieri fatto a meno” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, notando che questo rialzo è “allarmante visto che rischia di riaccendere ulteriormente l’inflazione”.

Inavvicinabili i prezzi al servito, che in autostrada hanno sfondato anche il tetto di 2,5 euro. “La soglia dei 2,5 euro al litro è stata già superata sulla A1 Milano-Napoli (venerdì 5 aprile) e sulla A21 Torino-Piacenza (sabato 6 aprile), con la benzina venduta in entrambi i casi a 2,539 euro al litro; 2,468 euro/litro sulla A4 Milano-Brescia sabato 6 aprile”, spiega Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, anticipando che “la corsa dei carburanti rischia di avere effetti pesanti sulle tasche degli italiani: oltre all’aumento dei costi di rifornimenti si rischia un effetto domino con rincari a cascata per i prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari, considerato che in Italia l’88% delle merce viaggia su gomma”.

Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i prezzi si attestano ben al di sopra di quanto dovrebbero: tenendo conto sia dell’andamento del costo del petrolio che dell’andamento del cambio Euro/Dollaro, la benzina registra un sovrapprezzo di ben 6 centesimi al litro, il gasolio addirittura di 9 centesimi al litro. Questo si traduce in aggravi estremamente rilevanti: considerando 2 pieni di benzina da 50 litri al mese, un automobilista spende, a causa di questi sovrapprezzi +72 euro annui. Per quanto riguarda il diesel va anche peggio: considerando circa 1 pieno e mezzo da 50 litri al mese, il maggiore carico in termini diretti ammonta a +81,00 euro annui. A destare forte preoccupazione sono anche i rincari indiretti, visto che nel nostro Paese le merci sono trasportate per circa l’84% su gomma: secondo i nostri calcoli, con tali sovrapprezzi, si determinano ricadute di +79,70 euro annui a famiglia.

Anche Codacons calcola che, rispetto ai listini praticati nell’ultima settimana di dicembre 2023, oggi un litro di benzina in modalità self costa in media l’8,3% in più, mentre il gasolio è rincarato di circa il 5%. Questo significa che per un pieno di verde la spesa sale di 7,3 euro, che equivalgono a +176 euro annui ad automobilista ipotizzando due pieni al mese. Rincari che si presentano in occasione delle partenze degli italiani per i prossimi ponti, e che peseranno su chi deciderà di spostarsi in auto in occasione delle festività del 25 aprile e 1 maggio – conclude l’associazione.

Fonte. La Stampa


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