Il gioco d’azzardo non è solo una cattiva abitudine, ma un serio disagio che coinvolge l’individuo e la sua famiglia a diversi livelli: economico, psicologico e sociale. Una piaga da cui è difficile se non improbabile uscirne. Una patologia che rientra a tutti gli effetti nella categoria delle dipendenze da droghe e alcol, con gli stessi drammatici effetti e l’evidente risultato di quanto si nasconde dietro alle ”Slot Machine, “Gratta e Vinci” e Lotterie varie, ovvero la rovina di intere famiglie con la perdita della dignità di chi ne resta vittima. Questo il tema dell’incontro tenutosi nella mattinata del 4 Maggio nel locale palestra dell’ITE dal prof. Piero Ianniello, Insegnante presso la University of New Haven – Tuscany Campus e impegnato in varie iniziative su temi sociali, autore del libro “L’uomo d’azzardo” e altri romanzi.
Il gioco d’azzardo un fenomeno diffusissimo in Europa ma accentuato in Italia e che riguarda soprattutto: dipendenti pubblici, operai e disoccupati. Una estenuante ricerca continua della felicità, della fortuna e del benessere difficilmente afferrabili. Un trend nazionale che prevede una crescita del 750% di “giocate” e del 10,5% della spesa delle famiglie destinato all’azzardo, equivalente al 6,2% del PIL. Tre i filmati visionati in sala e molte le domande poste dai ragazzi al Prof. Piero Ianniello a conclusione dell’incontro dimostrando così un sentito interesse verso l’argomento trattato.
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