Si è articolato in due momenti distinti e separati, opportunamente programmati da diverso tempo , l’evento di Venerdi 11 Gennaio, inerente le politiche di educazione alla pace e alla legalità che l’Amministrazione Comunale sostiene da molti anni, dedicato alla memoria di Rocco Chinnici. Alla manifestazione sono stati invitati l’Onorevole Caterina Chinnici, deputato al parlamento europeo e figlia del magistrato Rocco Chinnici, fondatore del Pool Antimafia, il Prefetto di Latina Maria Rosa Trio, il Presidente dell’Osservatorio Regionale Sicurezza e Legalità della Regione Lazio Gianpiero Cioffredi, il Sindaco Giancarlo Cardillo, il Dirigente Scolastico Amato Polidoro, e i ragazzi della Scuola Elementare “Petronio” accompagnati dai rispettivi Insegnanti e moltissime autorità politiche e militari della Provincia di Latina. La prima parte dell’evento si è svolta presso la Piazza Paolo Borsellino e Giovanni Falcone con la cerimonia di scoprimento della targa di intitolazione e lo scoprimento della Monumento “Pietra della Memoria” su cui è stata incisa una frase del Magistrato Rocco Chinnici. La seconda parte, presso la Palestra dell’Istituto Omnicomprensivo Castelforte- Minturno dove si tenuto un incontro con tutti gli studenti. L’evento ha visto presenti anche le Associazioni di Volontariato Aego, Croce Rossa e Carabinieri in Congedo e la banda Musicale città di Castelforte, l’Avis, la Pro Loco, l’Associazione Linea Gustav Fronte Garigliano. Durante l’incontro con i ragazzi sono state proposte testimonianze anche video sui fatti tragici di Mafia che hanno visto coinvolti i Magistrati Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Carlo Alberto Dalla Chiesa, ecc., ma soprattutto del Giudice Rocco Chinnici ideatore del Pool Antimafia ucciso dalla Mafia il 29 luglio 1983 insieme ai Carabinieri Mario Trapassi ed Edoardo Bartolotta dilaniati dalla deflagrazione di un’autovettura imbottita di 75kg di tritolo parcheggiata sotto casa. Il 29 Luglio del 1983 fu anche insignito con medaglia doro al valor civile con la seguente motivazione: «Magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, consapevole dei rischi cui andava incontro quale Capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, dedicava ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la sfida sempre più minacciosa lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Barbaramente trucidato In un proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificava la sua vita al servizio della giustizia, dello Stato e delle istituzioni» Sul monumento scoperto in Piazza Paolo Borsellino e Giovanni Falcone si legge:“Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi sono e come si arricchiscono i mafiosi fa parte dei doveri di un Giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai” . Parole che devono scuotere le coscienze, essere un grido di pace e di resistenza ad ogni tipo di violenza, sopruso e prevaricazione anche Mafiosa. Una violenza che deve essere combattuta anche dal basso oltre che dallo Stato.
“Il pericolo maggiore sta oggi nella rassegnazione, nella tendenza a considerare la mafia quasi come un male inevitabile della nostra epoca. Bisogna reagire, bisogna far comprendere ai giovani in particolare che la mafia, con la produzione e il commercio delle sostanze stupefacenti, ha superato se stessa nella potenza criminale che l’ha sempre contraddistinta”.
Infine brevi domande sono state rivolte da alcuni studenti all’Onorevole Caterina Chinnici.
di Andrea Conte
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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