CERIMONIA 2 GIUGNO A LATINA: 5 ONORIFICENZE A CITTADINI DI APRILIA.

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Tartaglione, Tantari, Vitali, Bonacini e Fusco
Tartaglione, Tantari, Vitali, Bonacini e Fusco

Ha avuto luogo a Latina il 2 giugno la cerimonia per il 68° anniversario dell’istituzione della Repubblica italiana alla presenzadelle massime autorità della Provincia e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Sesa Amici. Nel corso della cerimonia, celebrata anche quest’anno in forma sobria, è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel quale è stato rivolto l’invito, a chi riveste incarichi pubblici, a fronteggiare il malessere sociale “con senso di responsabilità e lungimiranza, non disgiunte dalla necessaria fermezza contro ogni forma di violenza, di illegalità e di prevaricazione”; messaggio che è stato condiviso anche dal Prefetto di Latina, Antonio D’Acunto. Nella seconda parte della giornata celebrativa, presso la Sala Cambellotti del Palazzo del Governo, il Prefetto ha consegnato sei onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e quattro medaglie d’onore a cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti. Ben 5 sono le onorificenze assegnate a cittadini apriliani. Due onorificenze sono state conferite all’imprenditore Nicola Prezioso e al Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, Antonio Tartaglione. Le 3 medaglie d’onore sono state consegnate a Domenico Fusco di 94 anni originario di Sessa Aurunca (Caserta) , alla memoria di Sante Tantari (ha ritirato la medaglia il figlio Franco) ed alla memoria di Guido Vitali (ha ritirato la medaglia il figlio Fernando). La medaglia d’onore è concessa dal Governo Italiano ai cittadini civili e militari (se deceduti ai loro familiari), che dopo l’8 settembre 1943 furono catturati  e detenuti dai tedeschi nei lager nazisti non accettando l’adesione alla R.S.I. o alle formazioni delle SS. Furono circa 616.000 i militari italiani che furono deportati nei campi di concentramento nazisti. Il loro status non fu quello di prigionieri di guerra, bensì d’internati militari, abile stratagemma di Hitler per sottrarli alla tutela della Croce Rossa Internazionale. Gli Internati Militari Italiani (IMI), considerati dai tedeschi “traditori” furono obbligati a svolgere lavori particolarmente duri e pericolosi, esposti al rischio dei frequenti bombardamenti, con turni massacrantiche superavano a volte le 12 ore giornaliere ed una scarsissima alimentazione. Circa50.000 militari internati non sopravvissero e migliaia di loro morirono al rientro in Italia per le gravi malattie contratte nei lager, come la tubercolosi. L’Associazione “Un ricordo per la pace” di Aprilia da anni sta portando avanti il progetto “memoria agli IMI”, divulgando nelle scuole del territorio la storia drammatica dei nostri militari dopo l’8 settembre e guidando gli aventi diritto nelle pratiche necessarie per ottenere l’importante riconoscimento. Elisa Bonacini presidente dell’Associazione “Un ricordo per la pace” nel gennaio 2012 ha ricevuto la medaglia d’onore in memoria del padre Ernesto, internato nel campo di concentramento di Zeithain in Germania, pur essendo malato di una grave forma di malaria; ha realizzato diversi video documentari con le testimonianze di IMI ancora viventi che sono stati proiettati negli ultimi anni durante la cerimonia della giornata della memoria del 27 gennaio al Palazzo del Governo a Latina, con l’approvazione del Prefetto, Antonio D’Acunto.

Il prefetto D'Acunto e il sindaco Terra
Il prefetto D’Acunto e il sindaco Terra

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