È stato un successo «A pàrimo. La poesia di Cesare Chiominto». Teatro comunale strapieno per l’omaggio all’illustre poeta ed umanista corese, ideato dalla famiglia ed organizzato dal Condominio dell’Arte e dal Comune di Cori in occasione del 30° anniversario della pubblicazione della sua prima opera «Lo parlà forte della pora ggente», di cui è stata presentata la ristampa voluta dai familiari per permettere la più ampia fruizione di un patrimonio culturale appartenente all’intera comunità.
Hanno partecipato in tantissimi. Parenti, amici, colleghi, studenti e concittadini hanno riepito tutti i posti a sedere, in piedi sulle corsie laterali e mediane, fin fuori la porta d’ingresso. Un ricordo del prof. Chiominto attraverso la sua poesia e la sua voce, che ha aperto e chiuso la manifestazione per mezzo di due proiezioni video e due audio. Nell’introduzione dei professori Anna Maria Cammisa, Maria Chiara Starace e Francesco Porcari il racconto della persona e della personalità artistica di alto livello, non solo locale, di colui che curò l’inestimabile lavoro sul dialetto corese, condensando in altre due opere, «Còri mé bbéglio» e «Il dizionario corese italiano», una cultura millenaria, espressa nelle piccole cose di ogni giorno, oggi minacciata da nuovi modi di esprimersi e comunicare.
Poi il recital di poesie, quelle che trassero ispirazione dalla quotidianità del lavoro dei campi, dei vetturali, dei pastori; dalle osterie ingoiate dalla civiltà del fast food; dalla continua frequentazione della povera gente, protagonista dei suoi versi. Tra gli interpreti che si sono succedutti sul palco, il Sindaco Tommaso Conti, l’attore e regista Tito Vittori, i CardioPoetica, Renato Marafini, Pietro Vitelli, figli e nipoti di Cesare.
Nel mezzo i momenti musicali a cura di Augusto Tora e del coro dell’Istituto Comprensivo Statale «Cesare Chiominto». Il primo ha eseguito alcune delle canzoni napoletane che Cesare amava; la corale invece si è esibita ne «Le Cocozzelle»,canto caro a tutti i coresi ed inno del Cori Calcio, scritto da Chiominto su una base musicale ebrea che egli ascoltò durante la prigionia ad Auschwitz, conosciuto anche in Israele.
Sono uno dei titolari dell’emittente e sono anche conduttore di vari programmi.
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