«Pè ì ndò». Ultimo fine settimana all’insegna della cultura e della civiltà contadina a Giulianello. Si comincia domani, venerdì 13 settembre, alle ore 18.00, presso il restaurato ex lavatoio di via del Bottino, sede dell’ASBUC, dove è in programma l’incontro pubblico nel corso del quale verrà illustrato ai presenti un interessante progetto ideato dal MAG, riguardante la realizzazione di una «Casa della Cultura e del Territorio».
Un’idea che nasce dalla volontà diffusa di custodire in un unico luogo la memoria collettiva della comunità giulianese ed approfondire la conoscenza della sua storia millenaria, stimolando al contempo una rinascita sociale e culturale che, partendo dalla riscoperta delle potenzialità del territorio, delle sue specificità, del suo patrimonio storico e antropologico, spinga i cittadini stessi a prendersi cura degli spazi pubblici.
Una struttura polifunzionale capace di ospitare innanzitutto un archivio storico, antropologico e naturalistico di Giulianello, dove ricostruire, anche visibilmente, il percorso storico dei gruppi umani che hanno abitato il borgo, dall’età del ferro ad oggi; catalogare le fonti scritte, orali ed archeologiche della storia giulianese e raccogliere la flora autoctona, piante ed erbe spontanee. Poi una scuola di strumenti di musica popolare (organetto, tamburello e zampogna) e di canti contadini (in primis il Canto Della Passione), per renderli fruibili all’ascolto degli utenti e dove le «Donne di Giulianello» possano insegnarli per tramandare questo raro patrimonio musicale tradizionale polivocale femminile. Infine un centro di promozione del turismo culturale e ambientale, che funga da infopoint capace di suggerire precisi itinerari turistici, dotato di un’area congressi per conferenze, cineforum e assemblee.
Il complesso polivalente, secondo gli ideatori, contribuirebbe a promuovere una visione organica della cultura come strumento per migliorare la qualità della vita attraverso un impegno civico aperto e propositivo, supportando lo sviluppo di una cittadinanza attiva e responsabile che ponga le basi per un cambiamento culturale, sociale ed economico. Tutelare la memoria di chi ha creduto nei valori della comunanza tra gli esseri umani e del rispetto degli equilibri ambientali aiuterebbe inoltre a sensibilizzare al rispetto dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico, stimolandone la tutela e la conservazione delle risorse.
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