Cori: IL MAESTRO SALVATORE: LA STORIA DI GIULIANELLO TRA GLI ANNI ’50 E ‘70

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«Il maestro Salvatore» è l’ultimo libro dell’avv. Raffaele Marchetti, pubblicazione postuma a cura dei familiari, presentato nel weekend presso la Sala Polifunzionale del centro socio culturale «Il Ponte» di Giulianello, alla presenza del musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna e Bruno Sorani. Era l’evento conclusivo del «Pè ì ndò», il primo festival dedicato alla cultura contadina, organizzato dal MAG in collaborazione col Comune di Cori, l’ASBUC, il Consiglio di Comunità, la locale Condotta Slow Food e The Zoo Concept.

Un volumetto che racconta la storia della comunità rurale di Giulianello tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso, attraverso le testimonianze di alcuni musicisti fondatori della banda musicale del paese, che poi si sono esibiti accompagnati dalla banda musicale di Latina. Il passato di un popolo, ma soprattutto le idee e le riflessioni per costruire su radici forti la società del futuro all’insegna della memoria storica e dell’identità del territorio. Ma anche un omaggio di Raffaele a suo padre Salvatore, agricoltore e maestro di scuola elementare, diplomato in clarinetto al conservatorio di S. Cecilia, ricordato come una persona generosa ed eclettica, figura essenziale nella vita del Borgo. Quando dopo la guerra tutto sembrava finito, tutto ricominciò a vivere anche grazie alle sue attività che contribuirono ad infondere fiducia nella popolazione.

La banda musicale di Giulianello, in particolare, nacque nel 1945 per sua iniziativa. Insegnò ai contadini a suonare gli strumenti tipici della tradizione musicale popolare senza mai chiedere nulla in cambio e spesso procurandoli lui stesso. Perfezionò quella loro innata e caratteristica tendenza al canto quotidiano che scandiva le faticose giornate di lavoro sui campi. Brani antichissimi tramandati oralmente per secoli. Le donne ebbero un ruolo fondamentale, formando un coro di tutto rispetto. Una schola cantorum che offrì memorabili esecuzioni accompagnate dall’armonium suonato dal Maestro, ma anche una palestra per la vita di relazione in generale capace di far crescere intere generazioni. In un periodo di grandi difficoltà, l’affrancamento ed il riscatto dalla povertà e la ricostruzione del tessuto sociale giulianese passarono anche attraverso l’insegnamento della musica e la partecipazione alla Banda.


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