Neppure quest’anno il «Pé ì ndó – Festival di musica, radici e sentimenti (im)popolari» di Giulianello ha deluso le aspettative. Giunto alla sua seconda edizione, l’originale ed innovativo festival della cultura contadina organizzato dal MAG, insieme al Comune di Cori, l’ASBUC di Giulianello, la locale Condotta Slow Food, «The Zoo Concept» e «Book&Roll», ha sprigionato tutto il suo fermento popolare.
Ancora una volta la manifestazione, coniugando musica, cultura ed attualità, ha offerto al pubblico la possibilità di assistere ad una «diretta del cambiamento». Giulianello sta conoscendo importanti trasformazioni che gli organizzatori hanno voluto raccogliere e divulgare con questa e le altre iniziative dell’Estate Giulianese, stimolando la partecipazione della comunità.
Una sorta di viaggio tra passato, presente e futuro. Le tradizioni che non muoiono mai; i luoghi recuperati e restituiti alla cittadinanza; la tutela e la valorizzazione delle origini contadine, delle grandi risorse naturalistiche e paesaggistiche, dei riconquistati diritti di uso civico. È la «strada verso cui andare» per garantire uno sviluppo ecosostenibile e duraturo, gli ideali per i quali si è battuto Raffaele Marchetti, impressi nel suo testamento poetico «Pé ì ndó», poesia che ha dato il nome alla rassegna.
Sei concerti in tre serate. Sul palco di piazza Umberto I si sono alternate le voci di importanti cantautori del panorama musicale italiano. Chiara Vidonis, Pino Marino, i «Canusìa», «Il muro del canto», Domenico Imperato e Peppe Voltarelli. Un tour musicale nell’Italia di oggi, da Trieste a Roma, da L’Aquila a Cosenza.
Con la collaborazione di altre Condotte Slow Food, produttori artigianali ed esperti del settore, è stata attuata un’interessante simulazione di farmer’s market o mercato contadino o mercato della terra o mercato a Km 0 come dir si voglia. Un modello di filiera corta che consentirebbe al territorio di rilanciare le produzioni agricole, pastorali ed enogastronomiche locali, garantendo la qualità dei prodotti e prezzi calmierati. I laboratori di panificazione, di recupero della biodiversità e pasticceria per bambini hanno dato un ulteriore tocco di praticità e concretezza alla sperimentazione.
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