Cori – STATUTA CIVITATIS CORAE (ROMAE 1732)

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CoriSabato 11 ottobre 2014, a Cori, presso la chiesa di Santa Maria della Pietà, alle ore 17.30, l’Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale (ISALM) presenterà il volume «Statuta civitatis Corae (Romae 1732)», a cura di Pier Luigi De Rossi e Giovanni Pesiri, Anagni 2014.

Si tratta di una ristampa della prima ricerca dell’Archivio storico comunale di Cori, finanziata con fondi regionali e pubblicata nel 2011, contenente l’anastatica dello Statuto della città di Cori edito a Roma nel 1732, corredato della traduzione italiana curata da Giovanni Pesiri.

La riedizione è arricchita da un saggio di Pier Luigi De Rossi «Istituzioni e vicende statutarie di Cori (secoli XIII-XVIII, dalla presentazione di Victor Crescenzi «Cori e il suo ordinamento tra XIV e XVI secolo» e da un saggio di Giovanni Pesiri «La giustizia a Cori dal XVI al XIX secolo, tra equilibri consolidati e innovazioni».

Lo Statuto del 1732 è il punto di arrivo di un lungo processo, iniziato probabilmente nella seconda metà del XIII secolo, quando la comunità codificò gli usi e le consuetudini locali in una raccolta di norme, di cui sono sopravvissute due edizioni a stampa, una del 1549 e l’altra del 1732, entrambe apparse a Roma, a cui Cori era soggetta dagli inizi del Trecento.

Oltre ai due curatori dell’opera, saranno presenti Victor Crescenzi, docente di Storia del diritto medievale e moderno all’Università degli studi di Urbino «Carlo Bo»; Gioacchino Giammaria, presidente dell’ISALM, e Piero Manciocchi, in rappresentanza del comitato «Progetto Corarte» creato per promuovere il restauro di opere d’arte che corrono il rischio di danni irrimediabili.

Per l’occasione verranno esposti alcuni dipinti già restaurati grazie al finanziamento di cittadini coresi. Tra questi la «Madonna del Soccorso con S. Agostino e S. Francesco» del XVII secolo, la prima tela restaurata col “Progetto Corarte” con il contributo di ICN – NAICI. Anche una parte del ricavato dalla vendita del libro sarà devoluta per salvare da ulteriore degrado altre tele dei secoli XVI-XVIII conservate nelle chiese di Cori.


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