“A settembre ho presentato un’interrogazione per chiedere a Zingaretti di revocare la nomina di 18 dirigenti esterni e valutare la possibilità di ricorrere alla formazione di personale interno all’amministrazione.
Tanti, troppi i dubbi su quelle procedure: nessuna prova selettiva, né una comparazione formale fra i soggetti candidati ma piuttosto una scelta motivata dal direttore regionale responsabile della procedura. Senza contare la spesa straordinaria che la Regione Lazio deve sostenere per i compensi dei 18 dirigenti. Ebbene dopo una attesa durata tre mesi Zingaretti ha finalmente risposto alle mie domande, dimostrandosi ancora una volta lacunoso e poco convincente. Il presidente giustifica la ricerca di professionalità esterne spiegando che, a seguito dell’esperimento della procedura interna, per alcune strutture non sono state presentate domande mentre per altre è stato appurato che i candidati non detenevano i requisiti richiesti. Una scusa, quella di Zingaretti, che regge poco: ma è mai possibile che nemmeno una delle professionalità interne alla Regione sia in grado di ricoprire uno degli incarichi di dirigente delle aree prive di titolare? Zingaretti, così affermando, si è dimostrato poco rispettoso nei confronti del nostro efficiente personale amministrativo. Concetto confermato pure dai sindacati, che hanno aspramente criticato le assunzioni esterne, sottolineando che si sarebbero potute reperire anche all’interno professionalità adeguate pari e addirittura più qualificate. Dunque caro presidente, di cosa stiamo parlando? Lo spoil system da lei messo in atto, è assolutamente selvaggio, inefficiente, deleterio per le casse regionali e lesivo della dignità professionale del personale dipendente”. Così in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Adriano Palozzi.
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