Si apprende dalla stampa della segnalazione all’Autorità Giudiziaria dell’Amministratore Delegato di Acqualatina, Raimondo Besson, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Terracina, per interruzione di pubblico servizio. Notizia cui è stato dato eccezionale rilievo dalla stampa anche nella giornata odierna.
La segnalazione si riferirebbe al malfunzionamento verificatosi nei giorni 15 e 22 giugno in conseguenza della rottura improvvisa di alcuni componenti dell’impianto.
Acqualatina dichiara la propria vicinanza agliUtenti per i disagi vissuti, causati da eventi imprevisti e imprevedibili che hanno minato la normale attività degli impianti a servizio del Comune di Sonnino.
I tecnici del Gestore, d’altronde, al fine di ripristinare quanto prima il normale servizio, hannosempre avvertito per tempo mass media e Autorità esono intervenuti, lavorando incessantemente, grazie anche all’attività dell’Unità di Pronto Intervento, attiva 24h al giorno, tutti i giorni della settimana, come ribadito, peraltro, anche dal Sindaco De Angelis.
<<Ci dispiace molto per i disagi vissuti dagli Utenti di Sonnino – afferma l’Amministratore Delegato di Acqualatina, Ing. Raimondo Luigi Besson. Si tratta di inconvenienti purtroppo connaturati al nostro mestiere e, volente o nolente, siamo costretti a farci conti. Ringrazio il Sindaco di Sonnino per aver riconosciuto pubblicamente l’impegno profuso dalla nostra Società e colgo l’occasione anche per ringraziare i nostri tecnici, che hanno lavorato incessantemente alla risoluzione del problema.
Con grande sconcerto, però – aggiunge Besson – vengo a conoscenza di questa denuncia nei confronti di Acqualatina. La Società che rappresento, infatti, non ha mancato in nessun caso ai suoi compiti e, anzi, l’impegno profuso per i disagi di Sonnino è stato straordinario. MI sembra, quindi, surreale, ricevere una denuncia per interruzione di pubblico servizio.
Non vorrei, a questo punto – conclude Besson – che arrivasse anche una segnalazione per l’interruzione del servizio causata, più o meno nello stesso periodo, dal “furto” dei cavi di rame nell’impianto di Fiumicello, che serve Priverno e i comuni limitrofi. A questo punto arriveremmo al paradosso di essere tacciati come colpevoli, da vittime che siamo>>
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