Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico Luigi Zazzaro lanciano un grido di allarme e di denuncia su quanto sta avvenendo sulla gestione delle strisce blu in città. Un quadro preoccupante corredato di ombre e paure per il destino di 43 famiglie gaetane GAETA, 18 agosto 2021 – “Dopo aver distrutto le finanze comunali, riversando fiumi di denaro pubblico nelle casse di associazioni ed amici, devastato il nostro ambiente, colato cemento a fiumi, regalato licenze edilizie ma tacendo su frane ed esondazioni, dato il via allo spopolamento della città, privatizzato tutte le nostre spiagge, affidato servizi pubblici a ditte mafiose, violato leggi, norme e disposizioni per realizzare centri commerciali e impianti di cremazione, ora il colpo di grazia. Una città alla fame e lavoratori gaetani in mezzo alla strada”.Esordiscono così in una nota i due ex assessori a capo del movimento politico “Transizione popolare per Gaeta”.
“Ci mentono ogni santo giorno, e noi subiamo senza più nemmeno replicare. Guardate questo video di appena qualche mese fa quando in Consiglio comunale il competente – si fa per dire – assessore Matarazzo affermò e garantì che avrebbe salvaguardato tutti i posti di lavoro della Blu Gaeta. Quanto sta accadendo con i 43 dipendenti della cooperativa Blu Gaeta è una vergogna. Forse il punto più basso raggiunto da questi incapaci. Questi incompetenti -proseguono i due – stanno affidando la gestione dei parcheggi, che peraltro negli ultimi mesi hanno cancellato o addirittura regalato ai privati generando profitti per altri e non per Gaeta, ad un nuovo soggetto imprenditoriale ma dimenticando di inserire nel bando di gara, la cosiddetta clausola di salvaguardia sociale, ovvero quella norma prevista dalla legge sugli appalti, che obbliga la ditta che subentra ad un’altra nell’affidamento di un servizio pubblico, di assumere tutti i dipendenti di quella precedente che si occupavano del servizio. Appunto, come dice la parola, per salvaguardarli.Al fatto che non osservino le norme e le leggi siamo tristemente abituati ma non assuefatti. Ci chiediamo però cosa diavolo faccia la dirigente De Filippis profumatamente pagata dai contribuenti circa 90mila euro l’anno se nello scrivere il bando non inserisce la clausola sociale! Questa sarebbe infatti solo l’ipotesi migliore, perché delle due l’una, in alternativa dobbiamo pensare che l’abbiano fatto apposta, e allora questo sarebbe non solo grave, ma vergognoso, perché significa oltre che violare la legge, anche lasciare per strada 40 famiglie, una decina di persone diversamente abili, che invece non si era perso tempo di abbracciare e baciare a favore di telecamera, trattandosi di cooperativa a vocazione sociale. Quaranta cittadini gaetani – ricordano Salone e Zazzatro – che sette anni fa, rimasti senza lavoro, complici questi politici incapaci che lasciarono Gaeta senza sosta per diversi mesi, rischiarono in prima persona salvando la faccia a questi incompetenti, creando una cooperativa peraltro con l’ausilio dello stesso Edoardo Pansini che poi si è beccato il piazzale della stazione guarda un po’. Sette anni di paghe da miseria, differenze di trattamento tra lavoratori di serie A e di serie B, non si capisce bene con quali criteri. Mentre invece con una dignità e una voglia di lavorare con passione e serietà commoventi, questi ragazzi addirittura pagavano di tasca loro pure i parcometri nuovi. Ora di proprietà del Comune. Hanno affisso manifesti, hanno fatte le sentinelle per il distanziamento e pure i parcheggiatori. Insomma poteva essere un orgoglio gaetano ma questa politica marcia l’ha distrutto e l’ha sottomesso alle proprie logiche e dinamiche.
Ovviamente ci aspettiamo un ricorso contro la ditta vincitrice, vista la violazione sia della legge sugli appalti sia della norma prevista già prevista nel precedente bando. E ovviamente ci aspettiamo pure che qualcuno indaghi sulla circostanza secondo la quale una delle due ditte alcune settimane prima della gara, abbia regalato quattro scooter elettrici al comando di polizia locale e poi fornito di monopattini e strisce per parcheggiarli l’amministrazione comunale. Mentre l’altra potrebbe essersi beccata l’appalto per installare tutor sulla Flacca. Insomma – concludono – il disastro della Blu Gaeta sembra essere solo l’ultimo capitolo di una strana, oscura e complessa vicenda pianificata e programmata da tempo. Una strategia ben precisa per sottrarre parcheggi alla città, donare spazi molto appetiti ai privati in gare dalla dubbia regolarità che li danno in concessione ad altri privati, organizzare concorsi pubblici ridicoli per essere assunti nei vigili urbani, con decine di idonei provenienti proprio dalla Blu Gaeta e ora questa gara surreale. Auspichiamo ovviamente i dovuti e giusti controlli e investigazioni, noi non molleremo in attesa di vedere le carte e in attesa di sapere da qualcuno di questa amministrazione vergognosa – dal sindaco al dirigente dal segretario al presidente del Consiglio – cosa diavolo sia successo e quale futuro attende la Blu Gaeta”.
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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