Dopo le relazioni del prefetto Sottile e dell’assessore Civita, sono iniziati, nella commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, gli interventi dei consiglieri. Pietro Sbardella (Lista Bongiorno) ha chiesto chiarimenti sul soggetto che gestirà la discarica, sul quantitativo di rifiuti previsti per il sito di Falcognana e sui metodi usati per individuare i siti: “Un sito temporaneo – ha dichiarato Sbardella – secondo me deve entrare in funzione solo quando è stato già individuato quello definitivo”. Secondo Antonello Aurigemma (Pdl) serve un metodo diverso di partecipazione “la giunta regionale – ha spiegato – ci ha negato le informazioni poi fornite dal governo e dal commissario. Entrando nel merito vorrei sapere se il cambio del tipo di rifiuti che saranno portati nella a Falcognana ha bisogno di un’ulteriore autorizzazione”. Aurigemma ha anche chiesto chiarimenti su precedenti condanne di amministratori e soci di Ecofer, la società che gestisce attualmente la discarica. Fabrizio Santori (La Destra) ha ribadito che non c’è stata alcuna informazione da parte della Regione: “La responsabilità non è del prefetto, ma della politica. Falcognana è evidentemente una scelta condivisa da Zingaretti e Marino”. Santori ha posto poi una serie di domande al commissario Sottile sui costi, sullo smaltimento dei residui degli impianti di Malagrotta, su eventuali altri siti per il futuro e sulla revoca dell’autorizzazione per Monti dell’Ortaccio. Silvia Blasi (M5S) ha puntato il dito contro “la fallimentare gestione di rifiuti del passato”. La consigliera ha poi posto una serie di altri quesiti a Sottile, sui costi della gestione commissariale e sul fatto che a Malagrotta siano conferiti davvero soltanto rifiuti trattati. Fabio De Lillo (Pdl) ha ricordato “il silenzio della giunta Marino sulla nuova discarica. Quando sono stato assessore all’Ambiente del Comune avevamo adottato due principi, che adesso sono stati abbandonati: perché, intanto, non si è scelto un sito pubblico? E poi perché il sito deve essere per forza nei confini del Comune di Roma? E una cosa fuori dai tempi, viste le caratteristiche del territorio. Infine l’impianto di compostaggio: bisogna raddoppiare l’impianto di Maccarese”. Critico anche Pietro Di Paolo (Pdl), che ha chiesto chiarimenti sulle volumetrie previste a Falcognana, sulla possibilità di ampliamenti dell’attuale sito, sulla quantità di rifiuti trattati attualmente negli impianti e sulla raccolta differenziata, sulle procedure utilizzate per la nuova discarica e sull’ubicazione del quinto impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti. Giancarlo Righini (FdI) ha parlato di ”sito palesemente inadeguato, dal punto di vista della viabilità, per la presenza delle abitazioni, per la vicinanza del Divino Amore. La vera questione è individuare una discarica definitiva, preferibilmente pubblica”. Cristiana Avenali (Per il Lazio) ha ribadito che “la chiusura di Malagrotta è il risultato che dobbiamo rivendicare, ora dobbiamo scegliere. Sono decisioni difficili, ma vanno prese, anche per gli errori fatti nel passato. Dobbiamo dare certezze ai cittadini, bene il tavolo con i cittadini proposto dall’assessore”.
Secondo Fabio Bellini (Pd) non “c’è nessuna possibilità di proroga per Malagrotta oltre il 30 settembre, c’è anche un problema di capienza, di volumetrie autorizzate”. Devid Porrello (M5S) ha chiesto informazioni sulla possibile destinazione del combustibile da rifiuti a impianti diversi da quelli dedicati, di mettere a disposizione tutti i dati sulla raccolta, se è stata considerata la vicinanza dell’aeroporto di Ciampino al sito di Falcognana. Secondo Adriano Palozzi (Pdl) si tratta di una scelta folle, che non considera lo sviluppo urbanistico della zona: “Non è vero che quest’area ha le caratteristiche per fare una discarica. Dove passeranno i mezzi pesanti, visto che il Comune di Marino ha fatto un’ordinanza per vietare il passaggio dei mezzi pesanti?”. Luca Gramazio (Pdl) ha chiesto se il trattamento dei rifiuti attualmente conferiti a Falcognana – il cosiddetto fluff – continuerà e ha parlato di menzogne dell’assessore Civita su questa vicenda. Riccardo Valentini (Per il Lazio) ha ringraziato il prefetto per la disponibilità e ha chiesto di informare con maggior continuità i cittadini: la creazione di un comitato di verifica e controllo è una risposta seria. Da parte sua, Michele Baldi (Lista Zingaretti) ha chiesto informazioni sulle inchieste giudiziarie che hanno riguardato Malagrotta e sulla ricerca di alternative al conferimento dei rifiuti in discarica.
Infine Marco Vincenzi (Pd) ha ribadito che “siamo di fronte a una scelta provvisoria, abbiamo due anni per trovare una soluzione definitiva. Chiedo a Sottile di confermare che non servono ulteriori autorizzazioni per utilizzare questa discarica e di aderire alla proposta di Civita sul comitato di verifica aperto anche ai cittadini”.
Nella sua replica il commissario Goffredo Sottile ha spiegato che il sito Falcognana è uno di quelli indicati dalla Regione, nella seconda tornata di consultazioni al tavolo tecnico. Sottile ha poi riposto alle domande: “Malagrotta – ha ribadito – chiuderà il 30 settembre. Per quanto riguarda i residui: io vedrei bene l’utilizzo della frazione organica stabilizzata per iniziare il ripristino ambientale di quest’area. Mi auguro che dal primo ottobre si possa utilizzare Falcognana, serve il nulla osta definitivo del ministro dell’Ambiente. I costi: noi proponiamo 75 euro a tonnellata. I tempi: sentirò il ministro, ma io sono per autorizzare il sito di Falcognana per sei mesi, in maniera da valutare la situazione al termine di questo periodo. Le quantità: con 300 tonnellate al giorno di rifiuti trattati e il fluff, che continuerà ad essere portato a Falcognana per circa 70mila tonnellate all’anno, restiamo sotto il limite previsto dall’autorizzazione originaria, pari a 150mila tonnellate annue. La discarica sarà gestita da Ecofer, siamo obbligati a questo dall’urgenza e dal fatto che c’è già un’attività già in corso: le condanne di cui si è parlato non sono interdittive. Per questo dovremo procedere con l’affidamento diretto. Per quanto riguarda la documentazione è a disposizione di tutti. La discarica successiva non è stata ancora individuata. Sui costi della struttura commissariale: dal 7 gennaio io non percepisco nessun compenso, come i miei collaboratori. L’anno scorso, come previsto dal decreto, il mio compenso è stato pari a un terzo di quello del prefetto di Roma. Sui rifiuti conferiti a Malagrotta: stiamo verificando alcune segnalazioni che ci sono arrivate, ma sono comunque situazioni marginali. Non c’è alcun sito pubblico disponibile per fare una discarica. Sulla quantità della raccolta differenziata a Roma, attualmente siamo intorno al 31 per cento. Per quanto riguarda gli impianti di Tmb va considerato quello che sarà realizzato ad Aprilia”.
L’assessore Civita, da parte sua, ha precisato che “nell’elenco dei siti presentato dalla Regione al tavolo tecnico erano presenti tutte le discariche già autorizzate, compresa quella di Falcognana. Per quanto riguarda eventuali autorizzazioni necessarie, ribadisco che non c’è nessuna opera di modifica necessaria e quindi non si tratta di una nuova discarica e non ha bisogno di alcun ulteriore via libera. Ribadisco infine che tutta la documentazione prodotta dagli uffici, infine, è stata consegnata ai consiglieri regionali, in assoluta trasparenza”.
In conclusione della seduta il presidente della commissione, Enrico Panunzi (Pd), ha annunciato che lunedì 23 settembre ci sarà una seduta straordinaria del Consiglio regionale sull’emergenza rifiuti.
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