ATTUALITÀ: Fa discutere l’applicazione del deposito cauzionale di Acqualatina, una somma che l’utente deve versare al proprio gestore, al momento della sottoscrizione del contratto, come deliberato dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico Integrato.
A questo punto sorge il primo dubbio sulla corretta applicazione del deposito cauzionale, Acqualatina è subentrata ai precedenti gestori del servizio idrico, ma sta chiedendo l’applicazione di un deposito cauzionale non solo sulle nuove utenze, come sarebbe corretto, ma anche sui vecchi contratti, sui quali il deposito cauzionale fu versato al precedente gestore.
Altro dubbio sorge sull’esclusione dal pagamento del deposito cauzionale, se può essere giustificata l’esclusione per chi usufruisce di agevolazioni tariffarie, sicuramente non trova giustificazione l’esclusione per chi si avvale della domiciliazione bancaria.
Può un’azienda, gestore di un bene primario come l’acqua obbligare un utente ad usufruire di un servizio bancario a pagamento per escludere il versamento del deposito cauzionale? A questa domanda non è mai stata data una risposta.
Se il deposito cauzionale è un importo dovuto, per legge, da chi sottoscrive un contratto, non può in alcun modo essere applicato o escluso a piacimento dell’azienda, soprattutto, vincolare l’esclusione alla domiciliazione bancaria della fattura appare come un’imposizione ingiustificata ed ingiustificabile, poichè va ad aggravare l’utente di una spesa assolutamente non dovuta, quella del servizio bancario, che è un servizio a pagamento e non gratuito.
di Enrico Duratorre
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