Gaeta, Città del Golfo e celebrata in tutto il mondo come una delle otto Repubbliche Marinare (al di là del fatto che sulla bandiera siano solo quattro gli stemmi prescelti) che hanno onorato la storia d’Italia, è legata in modo indissolubile al suo mare e a coloro che vivono sul mare.
Non poteva, quindi, l’Arcidiocesi di Gaeta non rispondere positivamente all’invito annuale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera e della Marina Militare di Gaeta di celebrare una santa messa in occasione della loro Santa Patrona Barbara che la Chiesa ricorda il 4 dicembre.
La funzione religiosa si terrà lunedì 2 dicembre, alle ore 11.00, presso il Tempio di San Francesco di Gaeta e la Santa Messa sarà officiata da Mons. Giuseppe Sparagna, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Gaeta, alla presenza delle massime Autorità Militari e Civili.
Per l’occasione il nostro Arcivescovo S.E. Mons. Fabio bernardo D’Onorio formula i suoi auguri vivissimi e la sua benedizione pastorale a tutti coloro che indossano la divisa della Marina Militare e ai loro familiari.
Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre Dioscoro, pagano, che “al quattro del mese di dicembre, regnante Massimiano imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 288 d.C.), fu incenerito da una fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.
È stata prescelta come patrona della Marina Militare perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona “di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa”.
Infatti, la martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “… tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita la orazione della tua ancilla… Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,… mandali grazia per tua misericordia”…
La compenetrazione leggenda/momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un’immagine della santa “perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare”.
A seguito del Breve Pontificio di Pio XII del 4 dicembre 1951 di proclamazione solenne a Celeste Patrona, ogni 4 dicembre gli uomini della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente e degnamente la loro Santa Patrona.
Di seguito si pubblica la “Preghiera del marinaio”, autore lo scrittore Antonio Fogazzaro, nato a Vicenza il 25 Marzo 1842, che la scrisse nel 1901, sollecitato dal Vescovo di Cremona Mons. Bonomelli, cui stava a cuore lo spirito religioso dei marinai.
Il comandante della Nave da guerra “Giuseppe Garibaldi” Capitano di Vascello Cesari Agnelli, colpito dalle parole della preghiera del Fogazzaro, chiese e ottenne nel marzo di quell’anno, dall’allora ministro della Marina, Ammiraglio Costantino Morin, l’autorizzazione a recitarla in navigazione prima dell’ammaina bandiera, quando l’equipaggio è schierato a poppa.
Da allora tale consuetudine si diffuse rapidamente su tutte le navi della flotta, tanto che nel 1909 la “Preghiera Vespertina” era già comunemente conosciuta come “Preghiera del marinaio italiano” e ne era stata resa obbligatoria la lettura a bordo.
La “Preghiera del marinaio” viene attualmente letta, oltre che prima dell’ammaina bandiera in navigazione, anche al termine delle messe a bordo, nelle caserme e negli stabilimenti della marina e alla conclusione delle funzioni religiose celebrate in suffragio di marinai deceduti.
Come da tradizione sarà letta anche nel Tempio di San Francesco in Gaeta al termine della funzione religiosa in programma lunedì prossimo.
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell’abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra,Ufficiali e Marinai d’Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!
Sono uno dei titolari dell’emittente e sono anche conduttore di vari programmi.
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