Le persone che ieri mattina si trovavano sulla spiaggia di Vindicio a Formia avranno creduto, nella
migliore delle ipotesi, di stare facendo un bagno purificatore nelle acque del grande fiume sacro, il
Gange, così da purificare i loro peccati, ma sicuramente non era quello il loro intento. Volevano fare
un bagno nel nostro Golfo e godere di una giornata di sole. Invece improvvisamente si sono trovati
investiti da acque piene di detrito a matrice fine e di colore marrone che si sono estese su un lungo
tratto del litorale e che si sono sedimentate lentamente.
Si trattava in realtà, come dichiarato anche da Acqualatina, di acque provenienti dalle lavorazioni
nel campo pozzi “25 Ponti”, attività che per il 23 giugno, non era stata comunicata neanche
all’Amministrazione Comunale e che non ha consentito dunque di informare i turisti e le strutture
recettive del litorale.
Oggi il gestore si mostra entusiasta per questo evento testimone di “grande presenza di risorsa idrica
e ottima potenzialità del campo pozzi”. Noi vogliamo ricordare che questa presunta potenzialità non
potrà essere sfruttata appieno, come certificato da studi del dipartimento di ingegneria DICEA
dell’Università La Sapienza di Roma, perché andrà monitorata settimanalmente onde scongiurare
che si possano “innescare processi di salinizzazione, se l’acquifero costiero interessato dal progetto
venga sfruttato eccessivamente e/o per periodi prolungati, soprattutto nei periodi estivi quando
l’acquifero alimentante è nel periodo di magra”.
E così al danno ambientale ed economico per un’opera che vedrà le sue acque approvvigionare i
cittadini di Gaeta e Formia con il contagocce, anche per le reti che disperdono circa il 70% delle
acque immesse, dobbiamo subire la beffa di un gestore che non rispetta le più elementari regole di
informazione e comunicazione con i suoi utenti oltre che con le amministrazioni territoriali.
Ci chiediamo e chiediamo agli Enti che hanno autorizzato le attività di perforazione se, trattandosi
di acque provenienti da una lavorazione, il gestore fosse autorizzato ad effettuare un tale scarico
nel canale di scolo avente come recapito finale il nostro Golfo di Gaeta e se tale attività non dovesse
prevedere anche l’eventualità della fuoriuscita di tale materiale che andava gestita in sicurezza e
con responsabilità evitando lo scarico diretto a mare!!!
Il territorio e l’ambiente vanno amati e curati davvero, non solo nelle pagine patinate del calendario,
di Acqualatina.
Comunicato Stampa
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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