Il piccolo ed il medio commercio delle nostre città, già da anni alle prese con una grave crisi, sta subendo a causa dell’emergenza sanitaria provocata dal coranavirus un ulteriore rallentamento.
Già prima della pandemia i cartelli “Vendesi” o “Affittasi” sulle saracinesche dei negozi erano il segnale di quanto fosse profonda questa crisi.
Il ritmo frenetico della nostra vita ci portava ad acquistare là dove potevamo trovare una offerta maggiore di prodotti ad un prezzo più conveniente, la grande distribuzione. Una maggiore spesa nel minore tempo possibile.
L’acquisto on line stava cambiando ulteriormente il nostro modo di fare compere.
Durante il lockdown, con la chiusura di molte attività e con la difficoltà di fare interminabili file ai negozi è aumentata la diffusione dell’acquisto on line
Ma questo aveva conseguenze negative sul piccolo e medio commercio.
Molti negozi della nostra Città hanno cercato di venire incontro alle esigenze dei propri clienti creando dei propri siti on line per pubblicizzare e vendere la propria merce.
Oggi che abbiamo superato la fase più delicata di questa crisi sanitaria i problemi del commercio e di tutte le attività produttive non sono diminuiti.
Resta il problema del distanziamento che sta creando non pochi problemi alle attività della ristorazione e ai bar.
Troppe tasse, il peso del fisco è davvero pesante, gli affitti troppo alti non sono la soluzione alla rinascita del commercio.
Nella nostra Città si sta assistendo non all’apertura di nuove attività ma al trasferimento di una attività da un locale commerciale ad un altro locale. Possiamo solo immaginare che questa scelta sia determinata dalla ricerca di un locale con affitto più vantaggioso.
Le amministrazioni debbono essere capaci di dare risposte concrete ad un settore economico in sofferenza, o almeno dovrebbe provarci.
Il Centro delle città andrebbe ripensato, cercando di curare il decoro urbano si può rendere le nostre passeggiate nelle vie degli acquisti più bello.
Molte volte si va in un posto piuttosto che in un altro perché più bello.
Ma forse quello di cui ha più bisogno la città di Formia è aprire un tavolo di discussione sulla situazione economica aperto a tutte le categorie produttive.
C’è la necessità di prevedere sconti sulle tasse comunali, affitto a canone agevolato per chi avvia nuove attività.
Chiudersi nel Palazzo della politica in questo momento storico non serve a nessuno. Senza l’impresa, Formia non può ripartire.
Il commercio, i commercianti hanno dato molto alla città di Formia ed è giusto che le loro istanze siano ascoltate. È necessario intervenire ora, prima che sia troppo tardi ……
Paola De Santis
Responsabile Dipartimento Cultura Formia ConTe
Lello Bartolomeo
Responsabile Dipartimento Commercio Formia ConTe
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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