Formia: Il 7 ottobre la Giornata del Creato 2023

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Sabato 7 ottobre si svolgerà la “Giornata del Creato” promossa dagli Uffici della Pastorale Sociale
ed Ambientale e dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Gaeta. La giornata, a
conclusione del Tempo del Creato, ha per tema “Che scorrano la giustizia e la pace” ed è articolata
in due momenti.
Il primo al mattino alle 10.00 presso la pineta di Vindicio di Formia con la pulizia della relativa
spiaggia attraverso il coordinamento del gruppo “It’s up to you” e il coinvolgimento degli studenti
delle scuole secondarie e le associazioni ambientalistiche. Il secondo, nel pomeriggio, come
momento di festa, preghiera e di riflessione in piazza Vittoria a Formia dalle ore 18.30 con gli
interventi di Luca Fiorani, docente di sostenibilità dell’Istituto Universitario Sophia, di Mons. Luigi
Vari, Arcivescovo di Gaeta e le musiche della band Di Gei’s. In caso di pioggia la manifestazione del
mattino verrà riprogrammata e quella del pomeriggio verrà svolta nella Sala del Teatro Iqbal Masiq
con ingresso da via Vitruvio n. 342.
Il Tempo del Creato è innanzitutto una richiesta a pregare insieme, un tempo di grazia che la
Chiesa, nel dialogo ecumenico, offre all’umanità per rinnovare il suo rapporto con il Creatore e con
il creato, attraverso la celebrazione, la conversione e l’impegno comunitario. “Laudato Si’, mi
Signore, con tutte le tue creature”, pregava San Francesco d’Assisi. Con questa preghiera semplice
ma profonda, ha permesso a persone di molte generazioni di riconoscere il valore della creazione
come dono offerto all’umanità per la sua felicità.
Scopo di questa giornata è promuovere la consapevolezza di questo dono altissimo e di cominciare
a prenderne cura assumendo nuovi stili di vita più compatibili con la cura del creato e basati su
criteri di sostenibilità. “Il mondo che gli esseri umani hanno conosciuto, goduto e celebrato sta
cambiando rapidamente in modo irreparabile. La biodiversità si sta perdendo a un ritmo mai visto
dall’ultima estinzione di massa. La speranza di mantenere l’aumento della temperatura media a
1,5 gradi Celsius sta svanendo. Il futuro dei giovani è minacciato dagli effetti a cascata della perdita
di biodiversità e dei cambiamenti climatici. L’industrializzazione, la colonizzazione e l’estrazione e il
consumo di risorse hanno creato una grande ricchezza, distribuita in modo diseguale”.
L’urgenza cresce e dobbiamo fare una pace vera con la Terra e sulla Terra, mentre la giustizia ci
chiama ad un cambiamento di atteggiamento e di azioni. Si può costruire un’economia di pace
invece di un’economia basata sul conflitto e allora siamo invitati a unirci a nome di tutta la
creazione e a far convergere le nostre identità individuali, di nome, famiglia o comunità, in questo
più grande movimento affinché “la giustizia e la pace” scorrano come un fiume possente.


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