Ieri 20 aprile, videoconferenza dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Centrale per fare il punto della situazione sull’approvvigionamento idrico delle sorgenti, sulla diminuzione dei regimi pluviometrici, insomma per avere previsioni credibili per la prossima estate e possibili problemi legati alla presenza di acqua. Argomento molto importante, dove tutte le regioni interessate, Marche, Abruzzo, Molise e Lazio relazionano coadiuvati dai gestori dei diversi ATO interessati.
Ieri per la prima volta, sotto nostra pressante richiesta, ha partecipato il Comune di Formia.
Abbiamo affrontato le azioni messe in campo dal gestore Acqualatina, la costruzione dei pozzi “25 Ponti”, la loro resa fallimentare, infatti prima si ipotizzava una resa di circa 50l/sec a pozzo e dovevano essere 6 per un totale di 300 l/sec, oggi si parla e lo certifica lo stesso gestore di un massimo di 100l/sec complessivi e solo dopo la realizzazione di ulteriori due pozzi per un totale di 4.
La spesa supererà 1.200.000,00 euro per un’opera di captazione che potrebbe comportare l’ingresso di acqua salmastra all’interno della falda dove i pozzi attingono; che potrebbe vedere altri tipi di inquinamento considerata l’area in cui sono stati scavati, area con presenza di caseggiati e aree agricole, orti e coltivazioni private.
In tutto questo scenario, ieri abbiamo detto a chiare lettere che ancora mancano le conclusioni del prof. Sappa, consulente di parte di Acqualatina, che già in ben due precedenti pubblicazioni parla di possibile cuneo salino, parla di necessità di adottare un monitoraggio continuo delle acque emunte, parla di qualità delle acque dei pozzi notevolmente al di sotto di quelle della nostra sorgente Mazzoccolo. E qui che sorge sempre la domanda, ci chiediamo perché in quel luglio 2017, l’ATO 4 accolse la proposta del gestore di scavare i pozzi, perché non si percorse la strada di mettere in sicurezza le sorgenti e migliorarne la captazione. Perché il gestore porti così velocemente all’attenzione dell’ATO prima e del tavolo in Prefettura poi sia la costruzione della condotta di Cellole, dove ancora non sappiamo a quanto sarà venduta l’acqua dalla Regione Campania alla Regione Lazio (pur attingendo dalle sorgenti del Gari a Cassino), sia la costruzione dei pozzi “25 Ponti “. Pozzi la cui qualità delle acque dovrà sempre essere monitorata, dove già lo scorso mese di febbraio comparivano nelle analisi inquinanti microbiologici, e dove già oggi solo con prove di portata dove l’emungimento è ridotto si parla di “leggera salinizzazione”.
Ci chiediamo poi in piena estate, quando le sorgenti non ci potranno dare la giusta quantità d’acqua, in mezzo al caos e alla protesta popolare e istituzionale, cosa ci darà da bere il gestore.
Da ieri questa domanda non è più solo del comune di Formia, è anche posta su un tavolo nazionale, che vista l’enorme importanza del quesito, ha deciso di farne una riunione dedicata, sviscerando forse tutti i retroscena. La documentazione è tanta e forse bisognerebbe leggersela tutta.
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