Formia: La Commissione Servizi Sociali discute il tema della tutela della salute mentale e della riabilitazione in età evolutiva

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L’ultima riunione della Commissione Servizi Sociali del Comune di Formia ha affrontato il tema sempre più delicato della tutela della salute mentale e della riabilitazione in età evolutiva. La mozione fu approvata nel consiglio comunale del 25 marzo e presentata dalla presidente della Commissione Rossana Berna, su richiesta della consulta cittadina alla disabilità e proposta dal consigliere di minoranza Claudio Marciano unitamente alla maggioranza.

L’amministrazione si è impegnata ad intervenire nelle sedi opportune con l’ASL di Latina e la Regione Lazio, al fine di consentire che famiglie e minori, disabili e fragili, con difficoltà socio-emotive o con patologie conclamate, abbiano assicurate diagnosi precoci, cure e riabilitazione.

Nell’ambito della Conferenza Locale Sociale e Sanitaria, convocata dal sindaco di Latina Damiano Coletta, il direttore sanitario dell’Asl di Latina Giuseppe Visconti ha illustrato il piano di prossima attuazione che vede un’intensificazione dell’offerta dei servizi a Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva (TSMREE) che rappresentano una risposta territoriale alla domanda, sempre più crescente nella società, di integrazione e inclusione di bambini e ragazzi disabili e che grazie alla maggiore attenzione riservata al mondo dell’età evolutiva, si sono trasformati da servizi riabilitativi rivolti essenzialmente al mondo della disabilità a servizi in grado di rispondere a domande sempre più articolate e complesse cambiando sostanzialmente la loro connotazione.

I 9 TSMREE dovrebbero essere suddivisi in 2 Centri di Secondo Livello a Latina e Gaeta e 7 di Primo Livello nei comuni di Aprilia, Cisterna, Terracina, Fondi, Formia, Itri e Minturno ai quali va aggiunto il polo universitario di Priverno.

In tutti i centri saranno garantite tutte le procedure relative all’Inps ed agli inserimenti scolastici. Gli attuali 6 neuropsichiatri dovrebbero passare a 12 unità. Sul territorio dovrebbero inoltre nascere strutture accreditate (due a Latina e una Minturno) con le quali si creerà una rete di servizi in sinergia con quelli offerti dalla sanità pubblica.

Tale prospettiva, pur non rispondendo appieno all’effettiva analisi dei bisogni dell’infanzia e dell’adolescenza più fragile, rappresenta comunque una risposta concreta sulla quale l’Assessorato ai Servizi Sociali e la Commissione Consiliare Servizi Sociali in tutti i suoi componenti di maggioranza ed opposizione, unitamente alla Consulta cittadina alla disabilità, vigileranno sulla piena attuazione e sulla realizzazione in tempi ragionevoli, promuovendo incontri con la Direzione sanitaria dell’azienda Asl di Latina e con gli assessorati competenti della Regione Lazio, perché le famiglie con bambini e ragazzi fragili non possono aspettare oltre.


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