Formia: L’INDIGNAZIONE LASCIATELA AI CITTADINI. LE ISTITUZIONI AGISCANO. Almeno 4 inendi stanno devastando da 24 ore il territorio

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Quello che sta accadendo in queste ore è un disastro ambientale, sociale ed economico senza precedenti. Gli incendi, almeno quattro che da ventiquattro ore stanno devastando il nostro territorio prevedono delle azioni chiare e immediate.

È passato il momento dell’indignazione, quella la si deve lasciare ai cittadini, la politica, le istituzioni devono dare risposte ed azioni concrete.

Innanzitutto il Sindaco di Formia istituisca una unità di crisi “incendio” attraverso la quale dare informazioni e spiegazioni a tutti i cittadini e faccia il punto della situazione: strade percorribili, stato dei luoghi. Attivi il predisposto PIANO DI EMERGENZA e PROTEZIONE CIVILE COMUNALE.

La devastazione provocata dagli incendi comporterà alle prime piogge torrenziali l’attivazione di frane e dissesti idrogeologici con ulteriori gravi danni, ricordiamo il vicino Comune di Itri e il fango nelle abitazioni di Bocca di Rivo a Trivio ( soldi nelle casse comunali e non ancora utilizzati).

Va dunque attivata subito una campagna di rilevamento idrogeologico dall’unità di crisi comunale, coordinandosi con i comuni vicini, con il relativo piano di emergenza, oltre ai provvedimenti di ripopolazione delle aree boschive andate in fumo.

Poi si ci adoperi perché il programma di videosorveglianza con termocamere, telecamera, fototrappole e droni venga ampliato.

Sappiamo con certezza che quello avviato nel 2020 non ha avuto COMPLETAMENTE seguito, non bastava acquistare le videocamere.

Che fine ha fatto il progetto di collaborazione con la Comunità Montana, il Parco degli Aurunci, Legambiente e l’Istituto per Geometri “Tallini” per l’ampliamento della sorveglianza , DI RILEVAMENTO COSTANTE DEL TERRITORIO ANCHE PER IL CONTRASTO ALL’ABBANDONO DEI RIFIUTI, DI EDUCAZIONE AMBIENTALE COINVOLGENDO GLI OPERATORI DELLA MONTAGNA con altre risorse finanziarie?

Quello che è stato iniziato nel 2020 andava portato avanti e ampliato come scritto e previsto. Le videocamere piazzate sono solo una parte, andava coperto tutto il lato santa Maria la Noce, Monte Costamezza, Monte di Conca e lato Itri.

Le risorse economiche devono essere trovate nel bilancio comunale e soprattutto chiedendo alla Regione Lazio lo stato di calamità naturale. PARTECIPANDO A SPECIFICI BANDI CON ADEGUATA PROGETTAZIONE COME FATTO NEL 2020. I consiglieri regionali, ringraziati in questi giorni, ancora non ho capito per cosa, dessero una risposta concreta chiedendo un impegno immediato sul bilancio regionale.

“Approccio poliziesco” lo ha definito qualcuno e dopo questo ennesimo disastro che altro approccio volete che si abbia per fermare questi CRIMINALI? COSTITUITI COME UNA VERA E PROPRIA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE e forse proprio quello sono al soldo di chi ha interessi di avere elicotteri che costano 5000 euro per ora di volo e aerei che ne costano altri 15.000 euro, tutti di appalti privati e non di flotta statale.

Altra importante azione è rivedere TUTTE le fidapascolo, i pastori o collaborano, potrebbero essere previste nel piano anche delle premialità (es. sconti o esoneri sulla fidapascolo) a risolvere la problematica o non avranno altro pascolo DI AREE PUBBLICHE da utilizzare.

Ora bisogna che la politica AGISCA, COORDINI, PROGRAMMI IL PRESENTE E IL FUTURO, ripeto l’indignazione lasciatela a chi non ha incarichi istituzionali e può purtroppo solo indignarsi.

Fonte: Pagina facebook di Paola Villa


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