Formia: Paola Villa Consigliere. Al Dono Svizzero prima di allestire nuovi posti letto portateci medici e infermieri

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Ospedale di Formia: da giorni ci sono operai a lavoro per montare, proprio a ridosso del Pronto Soccorso, una nuova tensostruttura da 12 posti letto destinati ai pazienti covid. La nuova struttura, che molto probabilmente sarà inaugurata domenica prossima, è stata voluta dalla direzione della Asl e pagata con il fondo covid ( circa 4 milioni di euro) per le strutture sanitarie, prevederà, tuttavia, un ulteriore sovraccarico di lavoro sul già “stressato” Pronto Soccorso dell’Ospedale “Dono Svizzero”. La prima domanda che ci si pone riguarda il personale sanitario ovvero quale e quante unità di medici e infermieri, andrà a provvedere all’assistenza sanitaria di questi ulteriori 12 posti letto. Sembra che il personale medico sarà attinto dalle unità oggi in servizio al Pronto Soccorso e a Medicina d’Urgenza, già in affanno, mentre per il personale infermieristico, pare che la Asl si sia impegnata quantomeno a mandare un’unità in più, ma resta sempre poco, rispetto a quanto serva realmente. Inoltre si ci chiede se i percorsi che collegano la tensostruttura covid alla radiologia (dove è presente la TAC ) siano e permangono “percorsi promiscui”, addirittura percorsi in comune con il personale sanitario di altri reparti dell’ospedale.Sembra assurdo che la Asl continui a ignorare le già precarie condizioni lavorative dell’intero ospedale, più volte evidenziate dal personale a mezzo mail alla direzione generale; al contempo, non si può ignorare che ormai da diverse settimane, i reparti chirurgia e ortopedia siano stati accorpati; stesso destino i reparti medicina e nefrologia, proprio per far fronte a una costante carenza di personale sanitario ridotto ancora più a lumicino per i contagiati covid. Insomma la tensostruttura si sta finendo di montare, verrà pure inaugurata, restano i dubbi di sempre: dove si prende il personale e se i percorsi covid sono separati da quelli non covid, dubbi che da aprile 2020 sono stati detti, denunciati, documentati, ma sulla quale la Asl continua a non dare risposte, continua a non investire. “Al Dono Svizzero prima di portarci i posti letto, portateci medici e infermieri”.


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