La questione ACQUA non è relegata ad un singolo territorio, è legata a dinamiche di geopolitica internazionale.
Le sorgenti di acqua italiane, poco protette e conservate per una gestione ed un loro utilizzo non oculato ed efficace.
Mancanza d’acqua e siccità non accadono per caso. I cambiamenti climatici incidono sulle disponibilità idriche, ma sono le decisioni errate del Governo a produrre disastri.
La politica pone in competizione il diritto all’acqua e interessi economico finanziari.
L’acqua delle nostre fonti ormai da tempo gestite da multinazionali francesi, Veolia e Suez, saranno materia di rivalsa e ricatto politico.
Sui nostri territori la politica ha abdicato alla sua funzione, delegando ai privati la gestione e consentendo loro di fare profitto e speculazione.
L’emergenza idrica dà alibi al Governo e al Parlamento di elargire fondi, tanti soldi gestiti dai privati gestori.
La nostra Costituzione (art.43) prevede i rimedi: i servizi pubblici essenziali e le fonti di energia di preminente interesse generale possano essere nazionalizzati e affidati a enti pubblici, comunità di lavoratori o di utenti. Possono nascere le comunità dell’acqua. I cittadini avranno cura dei cittadini. Potranno garantire che le fasce più disagiate della popolazione possano dissetarsi e avere accesso a servizi igienico sanitari adeguati. Gli insediamenti informali e i ripari di fortuna saranno integrati nel sistema idrico e disporranno di acqua di qualità. (WWAP/ONU 2019)
Il Movimento Blu chiede al Governo la nazionalizzazione delle gestioni idriche e la condivisione delle decisioni con i territori mediante i processi di partecipazione democratica, previsti dalla convenzione di Aarhus.
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https://www.change.org/…/acquademocratica…
N.B. nella foto in evidenza la magnifica sorgente Mazzoccolo
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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