Formia: Paola Villa. “Lavori di riqualificazione di Via Pasquale Testa”, sono un fallimento in termini di funzionalità e ricomposizione del tessuto urbano.

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I lavori in corso su via Pasquale Testa, annunciati e pubblicizzati come importante riqualificazione dall’amministrazione comunale, sono semplicemente un fallimento in termini di funzionalità e ricomposizione del tessuto urbano.

A oggi, con lavori ancora in via di ultimazione, non sono state prese in considerazione le esigenze di sicurezza e mobilità pedonale degli abitanti del quartiere di Castellone, oltre ad essere una via di transito per lavoratori che vanno in stazione e studenti alle vicine scuole.

Il marciapiede è stato semplicemente ricostruito lungo il tracciato che costeggia la ferrovia, dov’era il vecchio marciapiede.

Sarebbe stato opportuno, per la sicurezza dei cittadini, costruirlo a ridosso degli ingressi agli edifici e alle traverse abitate a monte di tutta via Pasquale Testa, creando una continuità con il marciapiede di piazza Sant’Erasmo; bastava rimuovere il vecchio marciapiede, lungo il muro della ferrovia e trasformarlo in sede stradale, rendendo maggiormente sicura la carreggiata e più funzionale il tratto adibito ai pedoni.

Un nuovo marciapiede concepito con una pavimentazione adeguata alla disabilità, i sanpietrini sono belli, ma poco funzionali, concepito anche come percorso protetto per i molti anziani e bambini del quartiere, concepito come tratto in sicurezza per i tantissimi studenti che frequentano i diversi plessi scolastici che sono a monte e a valle della via.

Interessante sarebbe stata l’eliminazione del capolinea dei bus ATP, trasferendolo al piazzale del Molo Vespucci, dove avrebbe avuto la reale funzionalità di un capolinea, conservando la fermata con la pensilina, su via Pasquale Testa e ampliando la possibilità di parcheggio con l’aumento di una decina di stalli.

La nuova geometria stradale, avrebbe consentito la definizione di angoli da dedicare al verde pubblico, oramai azzerato, con piantumazione di nuovi alberi. Recuperando numericamente i 10 alberi di alto fusto, rimossi con gli attuali lavori.

Anche l’impianto di illuminazione, attualmente realizzato in sostituzione del precedente, lungo il muro a confine con la linea ferroviaria, sarebbe stato più utile ed efficiente costruirlo sul lato a ridosso delle abitazioni.

Tutto questo avremmo voluto discutere in commissione lavori pubblici, se il progetto fosse stato portato all’ ordine del giorno.

Ma tale commissione consiliare non viene convocata, come tante, da tempo, e soprattutto non si porta mai in discussione lavori e progetti importanti per migliorare la nostra città.

I lavori sono decisi da pochi, anche da chi non è né sindaco, né assessore né consigliere, molti vengono “imposti” agli uffici, e chi comanda decide, senza confronto e democrazia.

Perché altra cosa è amministrare, ma proprio altra.


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