La Guardia di Finanza di Napoli, Trieste e Frosinone ha eseguito due decreti di sequestro preventivo per beni di oltre 150 milioni di euro, riconducibili a 11 soggetti indagati per plurimi reati tributari, false comunicazioni sociali, trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio. Per sei degli 11 indagati, i reati sono aggravati dalla finalità di agevolazione mafiosa, a vantaggio di due clan camorristici operanti nell’area orientale di Napoli. Le indagini hanno portato alla luce articolati meccanismi di frode nel settore degli idrocarburi, realizzati mediante la costituzione di società “cartiere” utili a consentire a terzi soggetti di non pagare IVA e accise. Tra i principali beneficiari della frode vi è una società di Napoli che, fino alla dichiarazione di fallimento, era cogestita di fatto da elementi di spicco dei clan Formicola e Silenzio. Le indagini hanno portato alla luce anche il concreto rischio che gli indagati riuscissero a sfuggire al fisco attraverso continue movimentazioni di denaro su conti esteri, costituzione di trust, iscrizione a piattaforme di bitcoin e intestazione fittizia di società e beni mobili e immobili a prestanome.
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