Il Questore di Frosinone, nei giorni scorsi, adottava un provvedimento di sospensione della licenza ex art. 100 T.U.L.P.S. per la durata di giorni 30 nei confronti di un noto bar in Piazza Guglielmo Marconi, a Ceprano su proposta della Stazione dei Carabinieri di San Giovanni Incarico, in quanto abituale ricettacolo di pregiudicati nonché luogo di tumulti che mettevano a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica.
L’ esercizio in questione con la relativa gestione, nonostante sia stato destinatario nel recentissimo passato di ben tre provvedimenti di sospensione della licenza ex art. 100 TULPS, ha continuato ad ergersi come luogo di incontro privilegiato di personaggi del malaffare locale e quindi ad assurgere nuovamente alle cronache locali a seguito di disordini e risse che hanno minato l’ordine e la sicurezza pubblica, rendendo oltremodo necessaria l’irrogazione di quest’ultimo provvedimento.
Peraltro, nelle more dell’attività istruttoria, emergevano difformità formali e sostanziali in ordine alla corretta gestione dell’attività stessa, poiché i gestori di fatto dell’esercizio pubblico non coincidevano con il formale titolare della SCIA.
Ciò rappresentava una evidente irregolarità nella gestione dell’attività in parola, atteso che le autorizzazioni di polizia (quale è la SCIA relativa alla somministrazione di bevande ed alimenti) sono rilasciate ad personam ed il subentro nella compagine societaria non determina automaticamente il subentro anche nell’autorizzazione di polizia così come di recente ribadito anche dalla giurisprudenza del TAR Lazio – Sezione distaccata di Latina (sentenza n. 29/24 del 21 giugno 2023).
La mancata corrispondenza tra il soggetto- gestore e/o formale rappresentante del locale e il titolare formale della SCIA, rappresenta un ulteriore elemento sintomatico dell’anomala e promiscua gestione dell’esercizio pubblico, soprattutto per quel che rileva le censure promosse dalle autorità preposte relativamente alla doverosa vigilanza da esercitarsi sugli avventori e sulle prescrizioni connesse alla somministrazione di alimenti e bevande, osservanza degli orari di chiusura, adempimenti relativi alla predisposizione di impianti di sorveglianza, demandati all’attuale titolare della Scia che era di fatto presente solo sporadicamente.
Inoltre il titolare formale della SCIA, prossimo congiunto degli attuali gestori del locale, risultava egli stesso soggetto da ritenersi pericoloso per la sicurezza pubblica, in ragione dei pregiudizi di polizia pendenti e dell’Avviso Orale di cui era destinatario, nonché in considerazione della oggettiva e rilevante circostanza che, nel periodo in cui si occupava della gestione diretta del pubblico esercizio, venivano comminati ben tre provvedimenti di sospensione ex art. 100 TULPS.
Sulla scorta delle reiterate contestazioni che hanno portato all’emanazione dei precedenti provvedimenti a carico del presunto titolare del bar, veniva avviato il procedimento amministrativo per la REVOCA della licenza di somministrazione di alimenti e bevande ai sensi ed effetti dell’art.100 TULPS, secondo comma.
Inoltre, il Questore di Frosinone ha emesso di recente un ulteriore provvedimento ai sensi dell’art.100 del TULPS con sospensione dell’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande e chiusura per un bar situato a Veroli, su Viale Giglio, dove la licenza è stata sospesa per 20 giorni.
Il provvedimento veniva adottato conseguentemente alla proposta avanzata dalla Stazione Carabinieri di Veroli atteso che il citato pubblico esercizio, sulla scorta dei molteplici controlli effettuati dagli organi preposti, degli interventi per segnalazioni di tumulti in atto presso lo stesso e dall’attività istruttorie, costituiva attualmente serio e concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza dei cittadini, in quanto sito di aggregazione abituale di soggetti pregiudicati, dediti alla commissione di reati, peraltro, contro la persona e la pubblica incolumità, incidendo pesantemente sull’ordine e la sicurezza pubblica di quel centro urbano.
Questi interventi dimostrano l’impegno costante delle autorità locali nel mantenere la sicurezza pubblica e nell’assicurare che gli esercizi commerciali operino nel pieno rispetto delle leggi vigenti e delle norme di sicurezza comunitaria. La Questura di Frosinone continua a monitorare attentamente la situazione, pronta ad agire in caso di ulteriori violazioni.
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