Domani sera c’è di scena al Marconi la Fortitudo Terracina, un’occasione per trovare il sorriso cancellato sabato scorso dal 5-4 rimediato in casa della Connect.
Un ko che ha solo fatto tornare a galla alcuni aspetti sui quali lavorare in casa Real Podgora. Fare la partita ma poi non portare punti a casa conferma quanto in questa categoria serva l’apporto massimo di tutti ed una squadra abile in ogni situazione. Considerando gli obiettivi di salvezza della formazione borghigiana però nulla è compromesso anche perché il Real dà sempre l’impressione di essere una squadra, ed in primis una società, che continua a crescere. Passi in avanti figli anche di un’unione generale tra dirigenza e giocatori. Proprio in questo mix spunta fuori un nome che in questo avvio di stagione si è mosso da dirigente ma che punta a tornare presto giocatore. Ivan Rango è stata una delle sorprese del passato campionato di serie D, regalando serenità ed equilibrio ad una squadra che con lui sembrava imbattibile. Poi quel dannato infortunio in casa del PR2000 Aprilia con la rottura del tendine d’Achille ed il conseguente lungo stop che gli ha chiuso in faccia lo scorso campionato. A 37 anni però l’ultimo borghigiano ha ancora voglia di dare il suo contributo in una categoria dove c’è anche il suo zampino e la buona notizia è il suo rientro in gruppo con un girone di ritorno in campo come prossimo obiettivo. «Sicuramente il peggio è passato – esordisce proprio Ivan Rango, sempre vicino alla squadra in questa prima parte di stagione – dopo l’operazione non ho mai pensato di smettere nonostante la mia età. Sono molto contento di esser rientrato con il gruppo anche se sono consapevole che la condizione per poter giocare è ancora lontana. La mia assenza? Non penso che sia mancato io a loro ma loro a me, in questa squadra nessuno è indispensabile quindi nemmeno io. Essere fuori e non poter fare nulla ti rende impotente ed è questo che mi fa scattare a molla per cercare di rientrare il prima possibile». Un rientro che sicuramente darà una mano a tutto il Podgora, sia dal punto di vista tecnico che di spogliatoio. Sin qui la strada della squadra di Paccassoni ha avuto parecchie “buche”, non tutte sono state evitate con punti preziosi persi proprio come sabato: «E’ vero, abbiamo perso qualche punto per strada ma fa parte del gioco, ci fa capire che la C2 è ben diversa dalla serie D e non bisogna dimenticare di dare il giusto merito ai nostri avversari». Il calendario fino ad ora è stato chiaro ed ha evidenziato quanto questa squadra soffra le cosiddette piccole: «Noi siamo una matricola ma abbiamo anche dei giocatori che valgono la categoria. Forse ci troviamo meglio con formazioni tecniche perché giocano un buon futsal, squadre che solitamente sono le più forti e forse gli stimoli ti aiutano a giocare meglio. Sabato con la Connect si è visto subito che la situazione non quadrava: frenesia e nervosismo hanno fatto si che, pur avendo fatto decine di tiri in porta, non abbiamo conquistato punti. Dobbiamo fare tesoro degli errori per poter crescere nel girone di ritorno. Con il Terracina abbiamo tanta voglia di far bene, giocare da squadra e non pensare che il singolo possa fare la differenza e vincere da solo. Penso che stavolta la storia sarà ben diversa rispetto alla partita con la Connect. La classifica? Quella parla chiaro, siamo settimi e meritiamo di stare lì, sicuramente uno stimolo in più per credere di risalire la classifica. Abbiamo già affrontato molte big del campionato, io non conosco la categoria né tantomeno la maggior parte dei giocatori però Corona dell’Atletico Gaeta e Teseo della Gymnastic Studio Fondi vorrei averli in squadra con me, contro di noi hanno dimostrato di essere di categoria superiore».
CONVOCATI: Ciarla, Compagni, Mameli, Pinna, Altobello, Mozzato, Bacoli, Ciuffa, Piovesan, Rizzato, D’Uva, Paolucci
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