Gaeta: Acquacoltura. Chiesto il rinnovo di 280.000 mq. nel Golfo

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Sono stati recentemente pubblicati sull’Albo Pretorio del comune di Gaeta gli avvisi di richiesta di rinnovo di concessioni demaniali, per tenere impianti di acquacoltura nello specchio di mare di competenza del comune. Gli avvisi riguardano (per adesso) le concessioni numero 6364, 6365, 6366, 6367 e 6368, tutte attive dal 30.07.2009. Da essi si apprende che:

• le concessioni risultano tutte scadute il 31/12/2023;

• lo specchio acqueo interessato dai rinnovi, cumulativamente valutato, è esteso circa 280.000 mq.;

• le richieste di rinnovo, tutte presentate in data 19/02/2024, sono per anni quattro, fino al 31/12/2027.

Quanto pubblicato all’Albo Pretorio del comune parla testualmente di “impianti di acquacoltura”, ma si ha ragione di credere che si tratti di impianti di mitilicoltura. La differenza non è da poco, giacché la permanenza di questi ultimi (e solo loro) davanti alla spiaggia di Vindicio, ha trovato recente legittimazione nella delibera regionale n. 718 del 14 novembre 2023. Giova infatti ricordare che tale delibera ha modificato quella più severa del 2010, istitutiva dell’Area Sensibile del Golfo di Gaeta.

Quest’ultima, a distanza di quasi 15 anni, è rimasta abbondantemente inattuata nelle sue previsioni, che non riguardano, però, solo lo spostamento offshore degli impianti di acquacoltura, ma soprattutto la mitigazione dell’abbondante quantità di fosforo e di azoto riversato in mare dai depuratori costieri.

Probabilmente, questi avvisi dell’Albo Pretorio costituiscono la prima richiesta di rinnovo effettuata in vigenza

• della legge istitutiva dell’Area Sensibile del Golfo di Gaeta (delibera G.R. Lazio 116 del 19/02/ 2010),

• della c.d. Carta Vocazionale della Regione Lazio (delibera G.R. 583 del 19/07/2022) e

• della citata delibera G.R. Lazio n. 718/2023, che ha legittimato la permanenza degli impianti di mitilicoltura nella rada.

È fin troppo evidente il tempismo tra la scadenza delle concessioni e la delibera ultima citata. I soggetti richiedenti hanno infatti atteso il 19 febbraio 2024 per presentare le istanze di rinnovo. Ad avviso delle scriventi Associazioni se il comune rinnovasse in maniera generica le concessioni, senza specificare maggiormente le attività da svolgere e senza introdurre condizioni stringenti sulla loro conduzione ambientale, commetterebbe un errore.

Ciò essenzialmente per due motivi:

1. le acque del golfo non hanno confini fisici, ma solo amministrativi, talché il loro uso non può prescindere da una concertazione tra i comuni rivieraschi;

2. Il temine acquacoltura, come riporta l’enciclopedia Treccani, comprende la piscicoltura, l’ostreicoltura, la mitilicoltura, etc. …, per cui potrebbe accadere che, senza variazione di destinazione, si possa passare dall’allevamento di cozze a quello di pesci.

Non sarebbe affatto male se Formia, Gaeta e Mnturno concertassero le iniziative prima dell’eventuale rinnovo. Come sarebbe utile e trasparente conoscere in anticipo come intende operare il comune di Gaeta, nelle cui acque ricadono le scadute concessioni.

Associazione Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine

Associazione Incontri & Confronti


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