COSTUMI E SOCIETA’: Continua a tenere banco la notizia del terremoto in casa Gaeta Calcio, con gli arresti del Direttore Tecnico e di una Consigliera; una notizia che ha sconvolto il mondo del calcio dilettantistico della provincia, in cui norme federali, comportamenti penalmente rilevanti si mischiano in un perverso sistema che danneggia l’immagine di quello che è considerato lo sport nazionale.
I due dirigenti sono stati arrestati per una presunta estorsione ai danni di alcuni giocatori ai quali non avrebbero concesso lo svincolo sportivo se non dietro il pagamento diu una somma di denaro.
Ma che cos’è il “vincolo sportivo” e come è regolato?
Il vincolo sportivo è il rapporto che lega un giocatore ad una società sportiva, un principio nato per tutelare il patrimonio della società sportiva senza disperderne il valore.
Il vincolo sportivo fino al 2003 era perpetuo e non poteva essere sciolto senza il consenso della società.
Dal 2004, il Consiglio Nazionale del CONI chiese alle federazioni di limitare il vincolo sportivo, così venne fissato il termine anagrafico del 25° anno di età del tesserato, limite che comunque non ha modificato più di tanto la situazione, lasciando i ragazzi vincolati alla società dal 14° fino al 25° anno di età del giovane atleta.
Il principio dello svincolo, che incontra l’interesse delle società sportive a monetizzare il proprio patrimonio costituito dagli atleti, rasenta la sottile linea che divide la legalità dall’illegalità, nel momento in cui Presidenti delle società sportive chiedono ai propri atleti il pagamento di somme di denaro per ottenere lo svincolo.
Una situazione che è arrivata al limite quando il giocatore ex Albalonga, Mirko Forcina, ha deciso di non accettare la decisione del suo Presidente, che non gli aveva concesso lo svincolo, decisione che ha portato il giocatore laziale a decidere di abbandonare il calcio. Una situazione che ha portato il Presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma, ad intraprendere una battaglia contro il “vincolo sportivo” invitando i giocatori e le loro famiglie a denunciare i comportamenti scorretti delle società.
Tale atteggiamento delle società sportive, diviene un comportamento penalmente rilevante, assumendo le caratteristiche dell’estorsione, nel momenti in cui i dirigenti di una società sportiva, con violenza o minaccia costringono un atleta a pagare una somma di denaro per il rilascio dello svincolo, al fine di trarne un ingiusto profitto.
Questo sembra sia successo a Gaeta, dove il Direttore Tecnico Melchionna e la Consigliera Belalba, in concorso tra loro, attraverso un sistema che gli inquirenti hanno definito collaudato, avrebbero chiesto somme di denaro per lo svincolo di alcuni calciatori militanti nel campionato di Eccellenza, tra le fila biancorosse.
L’indagine “Dribbling”, lunga e complessa, che ha portato agli arresti di Melchionna e della Belalba, e che ora vede indagato anche il Presidente Mario Belalba, denunciato a piede libero, potrebbe portare ad ulteriori sviluppi.
Quali potrebbero essere le responsabilità oggettive del Gaeta Calcio e quali ripercussioni potrebbe avere l’indagine sul campionato dei biancorossi?
di Enrico Duratorre
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