Comunicato Stampa.
Quello che temiamo e denunciamo da anni purtroppo si è verificato. Il Punto di Assistenza Territoriale di Gaeta (PAT), già Punto di Primo Intervento, è stato chiuso nelle ore notturne e con esso in quelle ore tutta la struttura del Di Liegro che aveva in questo servizio l’unica occasione di accesso e di contatto con i pazienti. Ci provano da tempo come passo necessario verso la definitiva chiusura di uno degli ultimi residui del nostro presidio ospedaliero. In diverse occasioni erano state le mobilitazioni da noi promosse e sostenute da numerosi cittadini a scongiurare questa decisione già annunciata. Sembra che il Covid abbia fornito la scusa che i dirigenti della ASL attendevano, adducendo come ragione la relativa necessità di personale. Al contrario l’iniziativa non fa che congestionare ulteriormente il già sofferente “Dono Svizzero” di Formia, sottoposto in un momento tanto delicato ad una pressione crescente che perfino in circostanze ordinarie non sarebbe in grado di sopportare. Ciò avviene dopo una lunga serie di servizi chiusi o ridimensionati presso il nostro nosocomio, mentre continuano le belle promesse e gli specchietti per le allodole ormai privi di ogni credibilità. Pensiamo solo in ordine di tempo alla chiusura dello studio della guardia medica, ormai reperibile solo telefonicamente, ed alla lunga indisponibilità del consultorio, durata diversi mesi e dovuta alla cronica carenza di personale. Il culmine sembrava fosse stato raggiunto con la chiusura del reparto di malattie infettive di Gaeta, appena riattivato con grande clamore, relative spese ed i suoi 12 posti letto. Il fatto assurdo avvenuto in piena pandemia, con la risalita inesorabile e già in atto della curva dei contagi, era avvenuto in sordina e denunciato come al solito soltanto dal nostro Partito. In quell’occasione il Sindaco, da noi chiamato in causa assieme al Direttore generale della ASL, era stato costretto a dichiararsi pubblicamente già al corrente della grave decisione e in accordo con essa. In particolare egli si era detto concorde con lo spostamento del servizio presso l’ospedale di Formia. Il fatto è particolarmente grave considerato che proprio il personale medico e gli amministratori della vicina città manifestano fondati dubbi e forti timori sulle ricadute di questa scelta, anche in termini di sicurezza per gli altri ricoverati presso il “Dono Svizzero” oltre che di estrema sofferenza e inadeguatezza della struttura. L’ennesimo attacco subito dal PAT di Gaeta rappresenta un fatto ancor più grave proprio perché avviene in un momento in cui è evidente a tutti e mai come adesso, l’importanza di un servizio sanitario pubblico efficiente, accessibile e ben distribuito sul territorio. Lo stesso che da decenni è colpito dalle politiche di tagli e privatizzazioni trasversali ai maggiori schieramenti politici, veri responsabili della drammatica situazione attuale. La palese complicità di Mitrano in quanto accade e la sua piena sintonia con le scelte della ASL, unita al solito assordante silenzio delle minoranze consiliari, mostrano meglio di ogni altra prova quanto sia forte e saldo l’accordo tra la destra ed il Partito Democratico di Zingaretti anche per portare a termine lo smantellamento del nostro sistema sanitario e di presidi quali il “Di Liegro” di Gaeta e tanti altri. Un accordo sugellato anche dall’alleanza di governo cittadino che vede saldamente al comando insieme PD e Forza Italia. Un‘ intesa tanto forte da non fermarsi neppure di fronte alla pandemia in atto.
Comunicato Stampa del PARTITO COMUNISTA, SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”, GAETA
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