L’Assessore Maltempo ha replicato alla recente nota in cui chiedevamo chiarimenti dettagliati sugli oltre 600 mila Euro stanziati dal Comune di Gaeta il 2 di Aprile scorso per sostenere le famiglie in difficoltà. Le nostre richieste provengono da tanti cittadini che si sono rivolti a noi attraverso lo sportello “Linea Rossa” in questi mesi, lamentando condizioni di indigenza e difficoltà di vario genere ad accedere ai sussidi. Casi ai quali purtroppo assistiamo ancora quotidianamente. Purtroppo la replica non ci soddisfa perché i dati riportati sono estremamente sommari, imprecisi, parziali e poco chiari, rafforzando tutti i nostri dubbi e spingendoci ancor più ad andare a fondo delle cose. Chi amministra una città, gentile Assessore, varando in un momento tanto critico costosi provvedimenti con fondi che non sono i propri ma derivano dalle tasse che paghiamo, avrebbe il dovere di rendicontarne in modo scrupoloso, tempestivo e spontaneo ogni aspetto. Questo non per pedanteria ma perché, soprattutto in una situazione che ha risvolti drammatici, i dati da noi richiesti forniscono a tutti e al dibattito politico locale uno spaccato indispensabile della realtà sociale cittadina, il quale soltanto può consentire di decidere a ragion veduta dove e come impiegare le nostre risorse. Andiamo con ordine. Nella nota l’Assessore esordisce affermando che le risposte alle nostre domande sono state già fornite nella sede opportuna del Consiglio svoltosi nel mese di Luglio. Siamo andati a riprendere sul sito comunale tutti i verbali dei consigli tenutisi nel mese in questione, sia di quello convocato il 14/07, sia di quello convocato il 27/07 e proseguito il 31/07. Non abbiamo trovato traccia non soltanto dell’argomento in questione ma di interventi dell’Assessore Maltempo. Forse la memoria inganna l’Assessore, perché invece abbiamo ritrovato le sue risposte nel Consiglio comunale del 13 Maggio 2020, a solo poco più di un mese dal varo del provvedimento. Il suo intervento, e questo non è un dettaglio, giunge in tale data solo perché sollecitato da alcune interrogazioni. Dopodiché non se ne sa più nulla nei circa 5 mesi successivi! Giusto comunque riportare quanto da lei affermato in quella sede. Delle innumerevoli tipologie di aiuti previste dal provvedimento, comprendenti come ben noto anche incentivi di tipo scolastico, educativo e sanitario, l’Assessore parla esclusivamente di buoni spesa e borse della spesa, senza specificare nemmeno per tali voci i relativi importi complessivi. Afferma però che delle 405 domande ricevute in un arco di tempo così breve solo in relazione a queste voci circa la metà sono state respinte, enumerando scaltramente solo le motivazioni relative a quelle escluse per la mancanza dei requisiti più ovvi. Questo ci lascia credere che la nostra osservazione, presentata pubblicamente all’epoca e sostenuta da molti cittadini, riguardante i criteri troppo restrittivi per accedere ai contributi (ISEE 2020 inferiore ai 5000 Euro), fosse valida e andasse recepita, non ignorata come si è fatto. Trovandosi tuttavia forse un po’ in difficoltà nel riportare questi dati poco esaltanti l’Assessore precisa che molte delle famiglie scartate (120) hanno comunque beneficiato di apposite buste della spesa. Qui tuttavia non è in grado di rispondere alle domande dei consiglieri che le chiedono con insistenza quali fossero i criteri certi ed oggettivi per l’attribuzione di tali aiuti a queste famiglie. Questo fa pensare che se da un lato i criteri risultano eccessivamente restrittivi, per altri interventi risultano invece del tutto arbitrari. Nella nota inviata alla stampa recentemente l’Assessore parla di circa 300 famiglie che durante il lock down avrebbero beneficiato complessivamente degli aiuti alimentari. Nessuna informazione su quante altre ne abbiano beneficiato dopo, nei mesi seguenti. Nessuna informazione, anche nel comunicato stampa, viene riportata sulle altre iniziative di sostegno. Ci chiediamo comunque a questo punto quanti buoni alimentari si possano distribuire con 600 mila euro…sicuramente ben più dei 300 indicati. Tuttavia dall’articolo si evincono altre notizie. Capiamo appunto che il provvedimento si è protratto anche nei mesi seguenti ed in parte è ancora attivo, contrariamente ai circa due mesi inizialmente preventivati dal Sindaco per tale importo, il quale si impegnò pubblicamente a cercare ulteriori risorse ove necessario, sottraendole a voci di spesa meno importanti come le feste (ci sono le famose dirette). Il proseguire dell’iniziativa oltre i termini preventivati dovrebbe renderci felici, visto che proprio noi chiedemmo a gran voce che le misure di sostegno venissero prorogate e rimodulate, rendendole anzi permanenti per le fasce più deboli. Bisogna però notare appunto che, ove l’iniziativa non fosse stata rifinanziata, cosa che a noi non risulta e l’Assessore non dice, si sarebbe spalmata una cifra inizialmente prevista per coprire un paio di mesi su di un arco di tempo lungo il triplo. Ciò confermerebbe ulteriormente l’eccessiva restrittività di molti tra i requisiti previsti. Infine nell’articolo si afferma che sono rimasti 27 mila euro da destinare ancora ad aiuti. Non si capisce però, perché non lo si specifica, se questa rimanenza è la parte restante dei famosi 606 mila Euro, come si può supporre, o se è il residuo di diverse voci di spesa. La domanda più importante delle troppe prive di risposta tuttavia è la seguente. Se i fondi stanziati sono terminati o volgono al termine non sarebbe stato il caso di rifinanziare l’iniziativa in questione, modificandone alcuni aspetti per rendere gli aiuti più accessibili? La nostra percezione ed esperienza ci dice che il disagio scaturito dalla crisi, andatosi a sommare a sacche di marginalità già presenti e diffuse in città, non si sia esaurito e rischi di aumentare nuovamente nei prossimi mesi visto il triste evolversi della situazione. Sarebbe stato utile conoscere le cifre complete, comprendenti i dati delle domande presentate rispetto a quelle accettate anche negli ultimi mesi, per avere conferma di questi dubbi o smentirli. Sarebbero serviti questi dati per capire ad esempio se il Comune di Gaeta potesse permettersi di investire ora centinaia di migliaia di Euro per l’ennesima edizione delle luminarie, una palese assurdità che nel quadro presente rischia di non partire neanche dando vita ad uno dei maggiori sprechi di danaro pubblico mai visti o di mostrarsi del tutto inutile, anche ben oltre i grossi limiti già mostrati in passato. Ci congediamo dal gentile Assessore rispondendo alla sua domanda simpaticamente provocatoria. L’Assessora chiede a noi cosa abbiamo fatto in questi mesi per la città. Abbiamo fatto con impegno ancor maggiore quello che facciamo sempre e continueremo a fare, cioè sforzarci di dar voce ai tanti che in questa città sono invisibili da tempo. Abbiamo fatto delle precise proposte che avete ignorato come al solito, abbiamo continuato a svolgere la funzione di informazione e controllo nei riguardi di un’attività amministrativa sempre più opaca e poco trasparente, come mostra la replica lacunosa che abbiamo ricevuto. Abbiamo fatto e continueremo a fare tutto questo con passione, senza risparmiarci, senza i lauti stipendi e le glorie di chi è al comando.
PARTITO COMUNISTA, SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”, GAETAArea degli allegati
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