Dopo l’ennesimo nostro appello sul tema dell’emergenza abitativa, per questioni umanitarie ancor prima che politiche ci troviamo oggi a portare all’attenzione pubblica il dramma di un caso specifico fra i tanti, quello della sig.ra E.Q.
Da anni denunciamo quanto la questione a Gaeta stia esplodendo, contribuendo sempre più allo spopolamento della città e all’allargamento delle sacche di miseria esistenti, con il paradosso di avvenire in una città dove esistono migliaia di seconde case, spesso però nelle mani di pochi e non disponibili se non a costi di affitto alti e per periodi limitati dell’anno.
Se l’esodo è sotto gli occhi di tutti (residenti ufficiali scesi a 19.4423 al 1° Gennaio 2023, circa 550 emigrati all’anno con tendenza ad aumentare) quel che forse ancora sfugge è la disperazione crescente in molte famiglie locali meno abbienti o semplicemente non proprietari di casa.
Costoro appartengono soprattutto alle categorie sociali colpite delle politiche impopolari portate avanti dalle amministrazioni comunali degli ultimi 40 anni, in particolar modo da queste ultime targate “Mitrano-Leccese” evidentemente volte a difendere gli interessi di speculatori dell’edilizia privata(che continuano a costruire) e renditieri, a costo di espellere dalla città sempre più larghi strati.
Quanto alla sig.ra E.Q., madre in stato indigente e con due figli non autosufficienti a carico, lavoratrice saltuaria senza contributi da ex consorti, l’essere sottoposta a sfratto esecutivo con sgombero fissato per il 5 dicembre dopo diversi rinvii non sembra in alcun modo aver davvero allertato l’attuale Sindaco e la sua giunta, come da tempo neppure gli uffici comunali preposti alle questioni sociali ed abitativa, a conoscenza da tempo della sua situazione.
Questo neppure dopo aver finalmente ottenuto un incontro diretto con l’Amministrazione sotto la pressione di una richiesta ufficiale con l’intimazione di rivolgersi alle autorità giudiziarie in caso contrario. La signora e la sua famiglia non dispongono di alcuna alternativa abitativa e presto finiranno in strada e ricordiamo come il primo cittadino abbia il dovere di attivarsi per prevenire disagi di ordine pubblico e sanitario.
Invece non solo la signora non è stata più ricevuta in Municipio, anzi invece maldestramente allontanata, ma nel frattempo il Sindaco e suoi assessori hanno preferito fare vuota propaganda su un loro fantomatico impegno sul tema generale dell’emergenza abitativa, consistente a loro avviso in un semplice incontro con il nuovo commissario Ater, la proposta di vendita di pochi alloggi ERP a chi già li abita e la stipula di un accordo per il canone concordato che favorisce i proprietari di casa e non chi cerca abitazione. Chiacchiere.
Da tempo sosteniamo che le soluzioni al problema sono ben altre (Grande Piano Comunale di Edilizia Popolare, canone d’affitto concordato davvero più equo ed efficace, maggior controllo sul fenomeno degli affitti in nero e dei b&b abusivi, freno al proliferare di b&b), ma nell’immediato ci preme ci sia almeno un provvedimento da parte dell’Amministrazione: trovare una soluzione per la povera sig.ra E.Q e i suoi figli prima che sia troppo tardi.
Partito Comunista – Sezione Mariano Mandolesi – Gaeta
Democrazia Sovrana Popolare – Sud Pontino
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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