Il 13 febbraio, 161 anni fa, cadeva la fortezza di Gaeta sotto le bombe vigliacche e assassine dei piemontesi. Con la caduta di Gaeta veniva cancellato dalle mappe politiche il Regno delle Due Sicilie che, con diversi nomi e sotto diverse dinastie, era stato il più importante Stato italiano, sin dal 1130. Ma dopo il 1861 il popolo duo siciliano non si arrese. Per 10 lunghi anni alimentò una resistenza che vide ex-militari borbonici e gente del popolo, passati ingiustamente alla storia come briganti, dar filo da torcere all’esercito invasore, prima piemontese poi italiano, che dovette dispiegare ben 120.000 effettivi ed utilizzare mezzi e leggi crudeli e fuori da ogni norma internazionale, per riuscire ad averne ragione. Al Sud sconfitto non restò che l’emigrazione e l’umiliazione per tanti decenni. Poi, negli anni 90 qualcosa cambiò e quella che sembrava una causa dimenticata si riaccese fino a divampare. Certo con altri mezzi e posizioni, ma oggi l’idea di difendere il Sud dalla protervia nordista (l’ultima dimostrazione l’hanno data Sala e Fontana) è più forte che mai. Non si vuol distruggere l’Italia che ormai è cosa fatta, ma rifondarla, ricontrattare quell’adesione a suo tempo estorta con falsi plebisciti. E noi di Terra di Capitanata siamo qui, a ricordare quegli avvenimenti, ad informare la gente, a tenere accesa la fiammella dell’amore verso la nostra terra!
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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