Senza entrare nel merito della vicenda sull’uso improprio del logo del Parco Riviera di
Ulisse, che ha visto contrapporsi sui social il giornalista Adriano Pagano e “l’imprenditore”
napoletano Paolo Iorio, qui raffigurato insieme al vicesindaco Magliozzi, siamo rimasti
molto colpiti dagli insulti dell’imprenditore (certo per chi è già ricco di famiglia affittare case
vacanza a Gaeta comporta un grosso rischio di impresa) rivolti sia al giornalista che al
mondo del lavoro tutto, dimostrando apertamente tutto l’odio di classe nei confronti di chi
vive del proprio lavoro, citiamo testualmente “puoi farci i coppetielli per i lupini e venire sul
lungomare di Gaeta…..li puoi trovare la tua giusta collocazione lavorativa…”. In questa
frase emerge tutto l’odio e il disprezzo di chi non si è mai dovuto alzare alle 5 del mattino
per portare a casa la pagnotta nei confronti di chi invece vive del proprio lavoro.
Multiproprietari di case, albergatori, balneari, sono questi i referenti locali dell’attuale
amministrazione gaetana, ed è grazie all’ingiustizia sociale delle loro politiche che Gaeta
sta diventando la capitale della cosiddetta quinta mafia, un modello d’organizzazione
mafiosa, originario della provincia di Latina ma in estensione in molte altre regioni italiane,
in cui diversi clan appartenenti a diverse organizzazioni mafiose coordinano le loro attività
legali ed illegali per mezzo di una governance unica in grado di garantire più agevoli
processi di insediamento e radicamento nella vita sociale, politica ed economica del
territorio.
A quest’odio bisogna rispondere con una grande alleanza sociale formata appunto da chi il
piatto in tavola se lo deve sudare giorno dopo giorno, DPCM dopo DPCM, dallo stagionale
sfruttato sotto al sole, al piccolo commerciante in perenne crisi economica così come i
commessi e i camerieri con scarse garanzie, dal venditore di lupini sul lungomare,
all’operaio nei cantieri. Consapevoli che questa lotta di classe sarà lunga e difficile, ma
sarà l’unico modo per riprenderci la città, vi invitiamo a diffidare da chi, ad un anno dalle
prossime elezioni amministrative si propone come forza di governo, senza avere una
visione materialistica e scientifica della società in cui viviamo, da chi invece di lottare per
abbatterlo, si propone con un volto nuovo, per gestire questo sistema al posto di Mitrano.
Come Sezione Mariano Mandolesi del Partito Comunista, pur non condividendone a pieno
le idee e i metodi proposti, esprimiamo tutta la nostra solidarietà al coraggioso e autentico
giornalista Adriano Pagano. Ribadiamo, non è con il solo rispetto delle proprie leggi che si
cambia un sistema, occorre soprattutto la lotta politica delle classi sociali oppresse per
rivoluzionarlo!
Partito Comunista Gaeta – Sezione Mariano Mandolesi
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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