«Sono rimasto basito dopo aver appreso dagli organi di stampa della nota indirizzata dal sindaco di Formia Bartolomeo al presidente dell’Autorità Portuale Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta Pasqualino Monti e relativa alla delocalizzazione del pontile petroli Eni.
Su questo delicato aspetto avevamo già condiviso un percorso strategico finalizzato ad acquisire dall’Eni alcune proposte progettuali, rispettose della tutela delle persone e dell’ambiente, da valutare insieme nell’interesse delle due città. Lo abbiamo fatto prima con un incontro a Gaeta, poi con una lettera congiunta scritta all’Eni, quindi con un altro incontro nel suo ufficio di Formia alla presenza dello stesso Monti il quale ha condiviso con noi l’urgenza di spostare il pontile petroli dal centro della città di Gaeta in quanto rappresenta un fattore di costante pericolo per l’incolumità di migliaia di persone ed un elemento di minaccia per l’integrità ambientale».
Lo afferma, con una punta di amarezza, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano il quale confessa che da Bartolomeo, alla sua quarta esperienza di sindaco, proprio non si aspettava un atteggiamento così impulsivo facendo leva solo su quanto riportato dalla stampa e senza aver preventivamente avvertito né lui né Monti su eventuali cambiamenti di strategie.
Bartolomeo si dice allarmato dello schema grafico apparso sulla stampa locale? Ma neanche Mitrano ne è a conoscenza. Nei momenti decisionali si valuteranno grafici e relazioni. Si tratta di attendere gli atti ufficiali e non lasciarsi suggestionare da disegni che qualcuno artatamente può aver dato in pasto alla stampa per creare il casus belli finalizzato evidentemente a mettere zizzania e, sottolinea Mitrano «a rompere quell’equilibrio e quell’intesa che ci ha contraddistinto nell’affrontare questo annoso problema del pontile che va doverosamente spostato nell’interesse dei nostri rispettivi territori comunali».
Dunque, Bartolomeo aveva qualche dubbio da sciogliere? «Bastava una telefonata – osserva il primo cittadino di Gaeta – per chiedermi se qualcosa fosse cambiato rispetto agli impegni che abbiamo assunto nell’intraprendere un percorso comune, nella consapevolezza che qualunque intervento di delocalizzazione si prenda in esame dovrà necessariamente tener conto degli equilibri ambientali ed economici dell’intero territorio delle città del golfo».
«Personalmente – precisa Mitrano – mi rifiuto di pensare che Bartolomeo abbia scelto la strada della lettera-appello attraverso la stampa come mero strumento di facciata per lanciare fumo negli occhi». Sarebbe inutile decidere insieme una linea per poi metterla in dubbio. E Bartolomeo sa bene che Mitrano rispetta gli impegni presi oltre che mantenere con l’Amministrazione formiana una proficua collaborazione istituzionale. «Il territorio – ribadisce Mitrano – non ha bisogno di ulteriori disequilibri ma di soluzioni alternative. Il nostro impegno, sottoscritto da me e da Bartolomeo, è e rimane quello di delocalizzare il pontile lontano dalle nostre coste nel rispetto delle vocazioni turistiche di Gaeta e di Formia».
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