Il giorno 24 novembre, presso l’Aula Consiliare del Comune di Gaeta, si è svolto l’evento di presentazione del libro di poesie “Immagine Riflessa” della giovane autrice Francesca Di Fusco, nata e residente a Gaeta, che lavora in uno studio legale romano. Da sempre appassionata di scrittura, arte e filosofia, dopo gli studi universitari decide di dedicarsi alla poesia, ricevendo tra i numerosi premi la menzione di merito con la lirica” Fiocchi di neve” per il XlV concorso Internazionale di poesia inedita “Parole in Fuga”. Nonostante la sua giovane età, la scrittrice si ritrova sommersa da suggestioni e sentimenti che fanno da “ponte di conoscenza” tra il sogno e la realtà, quali la malinconia, la ricerca e la memoria. Essi si mescolano nel complesso mondo introspettivo che Francesca dice essere abitato da “tumulti bellici e abissi di ombre che possono opacizzare la realtà identitaria, desertificare le emozioni, paralizzare la nostra esistenza, producendo al culmine una frattura straziante del nostro io che rimane disincarnato, perchè ha bisogno di un sguardo d’amore”. La raccolta vuole ripercorrere, attraverso una quarantina di poesie, il viaggio della protagonista verso la ricerca, la conoscenza e infine la rinascita di sé stessa, dopo aver “smarrito la bussola del proprio cuore”. Un cammino reso possibile grazie all’interazione tra lo specchio e il suo rispecchiarsi, in cui la soggettività acquisisce significato nello svelamento. A condurre l’evento insieme all’autrice era presente il Sindaco della Città di Gaeta Cristian Leccese, da sempre molto attento alle tematiche che hanno per oggetto la cultura, sottolineando l’importanza che quest’ultima riveste nella libera espressione delle emozioni e nei valori positivi dell’assetto sociale e politico. A moderare l’evento era presente Sandra Cervone, nota giornalista locale, presidente della casa editrice deComporre edizioni, la quale ha detto di essere stata sin da subito colpita dalle poesie della giovane Francesca, dallo stile classico, dall’intensità delle parole caricate emotivamente di un significato profondo, dal modo maturo con cui si è approcciata a tematiche delicate quanto attuali: l’amore, il rispetto per l’ambiente, la pace, il dramma della violenza sulle donne, la paura dell’incerto, la caducità di noi esseri umani di fronte al tempo che con la sua sfrontatezza è in perenne e incessante divenire, come il fluire delle cose in cui siamo “soggiogati”. A fare da cornice all’evento è stato il cantautore di origine casertana Antonello Musto, il quale si è lasciato trasportare dalle emozioni regalandoci uno spaccato di realtà con brani poetici che hanno suscitato nel pubblico grandi riflessioni. L’auspicio conclusivo del poeta e professore Giuseppe Napolitano, intervenuto sul finale, è stato quello di riappropriarsi del significato originario delle parole e in particolar modo della poesia, unico strumento capace di strappare il velo dell’inganno, dell’illusione ineludibile che accompagna l’avventura dell’uomo su questa terra, augurando a Francesca di continuare su questa strada.
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