“Dopo quasi un ventennio – annunciano i due ex assessori -, il porto turistico di Gaeta sembra in procinto di nascere grazie al rilascio della concessione edilizia dell’Autorità portuale ad un privato che lo costruirà. Purtroppo incombono ombre inquietanti e silenzi sospetti su molti degli aspetti che invece dovrebbero come minimo essere chiari a tutti, perlomeno in un luogo dove normalmente vige la democrazia, e dove perciò molti cittadini si interrogano sul destino della propria città e chiedono risposte.
Allora – proseguono Salone e Zazzaro – vogliamo essere come al solito noi i portavoce dei cittadini di Gaeta e porre dieci domande ai protagonisti principali di questo strano iter, il Comune di Gaeta e l’Autorità portuale. Aspettiamo di avere risposte semplici e crediamo come minimo dovute nei confronti dei cittadini e per rispetto nei confronti della città e del suo futuro, ricordando che Gaeta non è una proprietà privata ma un bene collettivo. È chiaro che non resteremo inermi dinanzi ad ulteriori silenzi e se le risposte non arriveranno saremo noi a cercare di garantire trasparenza e informazioni certe sull’ennesima vicenda oscura che si sta tentando di maneggiare nell’ombra.
Ecco le nostre dieci domande:
1. Da chi è composta e da chi è presieduta la società “Marina di Gaeta srl” che otterrà la licenza edilizia per costruire il porto?
2. Sono credibili, solide e sufficienti le garanzie finanziarie dei richiedenti la licenza edilizia?
3. Hanno costoro la volontà di vendere la società o peggio ancora di vendere la concessione edilizia già ottenuta, per far arricchire qualcun altro?
4. Sono stati effettuati adeguati studi sull’impatto ambientale e veicolare che l’opera comporterà? E quali sono i risultati?
5. Perché l’assessore Massimo Magliozzi è ossessionato dal Porto? E perché è delegato alla portualità e alla gestione amministrativa della realizzazione del porto se non vota mai i provvedimenti sul porto per incompatibilità familiari?
6. Può affermare Magliozzi di non avere interessi diretti o indiretti nel porto? E che i suoi legami familiari sono slegati dalla sua attività politica?
7. Esistono procedimenti penali in corso che compromettono la credibilità della società costruttrice? Quanti e quali sono?
8. Il rilascio della licenza edilizia da parte dell’autorità portuale è stata attentamente vagliata sotto il profilo politico, parentale e penale?
9. È stata valutata dall’amministrazione comunale l’opportunità di mettere in discussione l’affidatario del progetto per contiguità politiche e/o parentali e di possibili gravi procedimenti penali che travolgono la Marina di Gaeta?
10. Perché il Comune, nel nome del principio fondamentale del perseguimento della buona amministrazione, non ha pensato di proporre la gestione o anche solo la compartecipazione pubblica all’interno del progetto, in modo che il porto abbia un controllo pubblico diretto e una proprietà in capo al Comune di Gaeta, all’amministrazione comunale e ai cittadini di Gaeta? Perché dare tutto in mano ai privati impoverendo, come si è fatto con la stazione, la città di Gaeta?
Comunicato Stampa
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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