Il Sindacato balneari italiani della Confcommercio Sud pontino ha risposto alle nostre preoccupazioni a seguito delle proposte del Sindaco di Gaeta, in merito ad un possibile ulteriore aumento dei prezzi che precluderebbe ancor di più l’accesso delle classi popolari alle nostre spiagge. Fermo restando che l’apertura della stagione balneare è solo un’ipotesi così come per fortuna non sarà il Primo cittadino a dover dettare in questa evenienza le necessarie misure di sicurezza, è ancor più certo che egli non si è posto e probabilmente non si porrà il problema degli aumenti. Questa grave assenza delle istituzioni cittadine ci impone di interloquire direttamente con gli operatori. Il SIB rassicura che non ci saranno incrementi dei canoni. Bene. Crediamo tuttavia che le parole servano a poco e non siano credibili se non seguite dai fatti. Per questo invitiamo il suddetto sindacato e le altre associazioni di categoria a farsi immediatamente promotrici di un accordo sottoscritto da tutti gli stabilimenti ed i noleggiatori che contenga precisi impegni in merito. Basterebbe calcolare un tariffario medio in riferimento alla scorsa stagione balneare e stabilire che i costi (peraltro già esosi) non superino tale limite, auspicando anzi fortemente che calino alla luce del grave momento di crisi vissuto. Ci piacerebbe molto che tali garanzie riguardassero anche le condizioni dei lavoratori del settore i cui salari e i ritmi sostenuti risultavano già intollerabili in molte delle attività balneari, come mostrato da una nostra recente inchiesta. Il rischio concreto è che in mancanza di garanzie tali condizioni peggiorino ulteriormente in un contesto come quello che si delineerebbe in cui si rischia che molti operatori incrementino ancor di più le mansioni ed il carico piuttosto che assumere altro personale o che vengano trascurate le dovute misure per la sicurezza dei dipendenti. Riteniamo inoltre a dir poco inopportuna la richiesta di benefici e sconti sui canoni agli stabilimenti in cambio di un loro impegno nella sorveglianza dei tratti di arenile libero. Pensiamo infatti che tale compito non spetti e non debba spettare agli stabilimenti, semmai agli enti pubblici preposti, e che ci voglia del fegato ad avanzare richieste simili in un momento del genere a favore di categorie che hanno accumulato per decenni profitti ingenti e già usufruiscono di sconti del tutto ingiustificati come quello previsto dall’Amministrazione Mitrano sulla spazzatura. Attendiamo fiduciosi riscontri che nel contesto attuale sarebbero il massimo che si possa ottenere ma non certo il meglio possibile, visto che come abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a credere solo una gestione diretta pubblica e comunale risolverebbe a monte tutte le problematiche emerse.
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Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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