La seduta del Consiglio comunale del 10 marzo 2023 è stata aperta con l’annuncio del presidente Giulio Mastrobattista che ha illustrato ai membri della Pubblica Assise e al pubblico da casa le nuove modalità di trasmissione in streaming, automatizzate e con possibilità di seguire i lavori in diretta sia sulla pagina Facebook che sul canale YouTube del Comune di Fondi.
Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, e il ricordo, su suggerimento del cittadino Daniele Mosconi, a distanza di ben tre anni, dell’istituzione della zona rossa e delle vittime del Covid-19, il presidente Mastrobattista ha annunciato all’assemblea l’assegnazione di una nuova delega alle Politiche Giovanili, conferita dalsindaco Beniamino Maschietto alla consigliera Jessica di Trocchio.
Accordo di programma tra i Comuni del territorio per l’attuazione del PNRR (punto 2)
I lavori sono entrati nel vivo con il secondo punto all’ordine del giorno, ossia l’accordo di programma tra i Comuni del territorio per “l’attuazione delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – indirizzo”, illustrato dal vice sindaco Vincenzo Carnevale.
Lo stesso ha spiegato come l’accordo non preveda costi, ma soltanto l’attivazione di una cabina di regia, su proposta del Comune di Formia, per il coordinamento delle attività in essere in sei Municipi del comprensorio (Formia, Fondi, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia e San Felice Circeo). L’accordo prevede inoltre l’affidamento di progettualità che riguardino più Comuni del comprensorio a società terze esperte in materia di Pnrr.
Il punto è stato approvato con 16 voti favorevoli e 5 astensioni (Luigi Parisella, Luigi Vocella, Franco Cardinale, Stefano Enea Guido Marcucci e Francesco Ciccone). Assente Tiziana Lippa.
Variazione d’urgenza al bilancio di previsione: trasferimento fondi regionali per contributi libri di testo (punto 3)
La presidente della commissione Bilancio Elisa Carnevale ha quindi illustrato il terzo punto all’ordine del giorno relativo ad un trasferimento regionale, ulteriore rispetto a quanto precedentemente erogato in favore del Comune di Fondi, di ulteriori 14.070, 81 euro, da liquidare alle famiglie che hanno richiesto, mediante apposito avviso pubblico, i contributi per i libri di testo.
Il punto è stato approvato con 19 voti favorevoli e 2 astensioni (Luigi Parisella e Salvatore Venditti).
Adesione del Comune di Sabaudia alla Centrale Unica di Committenza (punto 4)
Il Consiglio comunale è proseguito con la discussione sull’adesione del Comune di Sabaudia, su richiesta del primo cittadino Alberto Mosca con nota del 23 gennaio 2023, alla Centrale Unica di committenza (CUC) di cui fanno già parte Fondi (Ente capofila), Monte San Biagio e Santi Cosma e Damiano.
La presidente della commissione Bilancio Elisa Carnevale ha spiegato come i Comuni interessati, in conferenza dei sindaci, abbiano tutti espresso parere favorevole. I Consigli comunali sono quindi stati chiamati ad esprimersi sull’ingresso nella CUC del Comune di Sabaudia e sul nuovo schema di convenzione. Il vice sindaco Vincenzo Carnevale ha sottolineato come la Centrale Unica di Committenza, coordinata dal dottor Fausto Fallovo, abbia svolto un lavoro particolarmente proficuo e produttivo assieme all’intero settore di competenza. Il presidente Giulio Mastrobattista ha successivamente colto occasione per dare il benvenuto alla neonominata dirigente Erminia Ferrara, entrata in aula al momento della discussione sulla CUC.
Il punto è stato approvato con 15 voti favorevoli e 6 astenuti (Salvatore Venditti, Stefano Enea Guido Marcucci, Luigi Vocella, Luigi Parisella, Francesco Ciccone, Franco Cardinale).
Approvato il nuovo regolamento per l’assegnazione di alloggi in caso di emergenza abitativa (punto 5)
Con il quinto punto all’ordine del giorno, esposto dalla presidente della commissione Servizi Sociali Daniela De Bonis, l’assemblea è stata chiamata ad esprimersi sul regolamento “Assegnazione alloggi emergenza abitativa”.
«Procedere con una specifica regolamentazione – ha spiegato la relatrice – consentirà anche agli uffici di lavorare con uno strumento guida prezioso e importante per fare fronte alla crescente richiesta di alloggi in questo periodo di forte crisi economica e sociale che stanno determinando una forte emergenza abitativa». La stessa ha poi elencato i requisiti, tra i quali avere un ISEE inferiore a 8mila euro, non avere diritti di proprietà, disporre di una certificazione che attesti il proprio stato di indigenza economica, rientrare nello status di rifugiato, nonché la vasta casistica di situazioni emergenziali normata dal regolamento che va da situazioni emergenziali accertate con ordinanza, alla perdita dell’abitazione a causa di pubbliche calamità, da guerre e conflitti a situazioni di rischio e pericolo per i membri del nucleo familiare. Come ricordato dalla presidente De Bonis, i moduli per fare domanda saranno disponibili in portineria oltre che sul sito del Comune di Fondi e una commissione tecnica valuterà, volta per volta, regolamento alla mano, le richieste che perverranno all’Ente.
La relatrice ha inoltre ricordato come attualmente i beni immobili disponibili siano tre, uno di pregressa proprietà del Comune e due confiscati alla malavita organizzata, il cui numero senz’altro crescerà negli anni a venire.
Ha successivamente preso la parola l’assessore ai Servizi Sociali Sonia Notarberardino che ha colto occasione, dato l’argomento, per replicare alle gravi accuse rivolte al suo settore di competenza, sulla stampa e sul web, da parte del gruppo FdI.
La stessa, dopo aver snocciolato una serie di numeri sul numero di alloggi assegnati e sulla quantità di persone aiutate nel corso dell’ultimo anno, ha ribadito come argomenti come il furto di un computer o i disordini avvenuti al pronto soccorso, non abbiano nulla a che fare con l’impegno di un settore che “lavora anche di domenica per fare fronte alla crescente mole di emergenze dovute alla crisi economica”.
Sul tema sono intervenuti i consiglieri Francesco Ciccone, che ha proposto l’utilizzo anche di eventuali altri immobili comunali attualmente inutilizzati o parzialmente inutilizzati e Luigi Parisella che ha chiesto di emendare il testo del regolamento in particolar modo per quanto riguarda i requisiti alla luce del fatto che alcune delle strutture a disposizione hanno barriere architettoniche. A queste osservazioni ha risposto la presidente De Bonis che ha spiegato come non tutte le richieste riguardino persone con difficoltà di deambulazione e come alcuni immobili siano effettivamente idonei ad accogliere anche a persone disabilità. Al termine della discussione è stato messo ai voti uno solo dei due emendamenti proposti dal capogruppo di Riscossa Fondana (il primo è stato ritirato dal proponente) ma, con soli 6 voti favorevoli e 17 contrari, alla fine la proposta di modifica del regolamento non è stata recepita nel testo definitivo. Il punto è stato approvato con 21 voti favorevoli e 2 astenuti (Franco Cardinale e Luigi Parisella).
Mozione sull’istituzione della Consulta comunale dello Sport
I lavori sono proseguiti con la mozione, proposta dal consigliere Salvatore Venditti, sull’istituzione di una Consulta comunale dello Sport volta a migliorare la gestione degli impianti, coadiuvare i rapporti con le scuole e, in generale, definire in maniera condivisa e collettiva le politiche sportive favorendo l’integrazione e l’inclusione.
Con voti 6 voti favorevoli (oltre al proponente Stefano Enea Guido Marcucci, Luigi Vocella, Luigi Parisella, Franco Cardinale, Francesco Ciccone) e 16 contrari, la proposta è stata respinta.
Approvata all’unanimità la mozione contro ogni forma di violenza perpetrata ai danni delle donne in Iran e Afghanistan
È stata invece approvata all’unanimità la successiva “mozione contro ogni forma di violenza perpetrataai danni delle donne in Iran e Afghanistan”, proposta e illustrata dal consigliere Francesco Ciccone.
Mozione sulla revoca in autotutela degli atti amministrativi finalizzati alla realizzazione di un impianto di cremazione
La terza mozione, presentata nuovamente dal consigliere Francesco Ciccone, ha riguardato la richiesta di revoca in autotutela degli atti amministrativi finalizzati alla realizzazione di un impianto di cremazione. Lo stesso, nell’esporre il testo sottoposto all’Assemblea consiliare, ha ricordato come l’argomento fosse stato già trattato, in occasione della riperimetrazione dell’area in cui costruire l’impianto, dallo stesso Consiglio chiamato in quel momento ad esprimersi sulla mozione, come, a suo avviso, la cittadinanza non fosse a conoscenza dei dettagli progetto e come, a seguito di una significativa sentenza del Consiglio di Stato che ha equiparato i crematori a industrie insalubri di prima classe, fosse necessario un ripensamento sull’opera. Ciccone ha inoltre evidenziato come, senza l’approvazione del punto all’ordine del giorno del 2021, sul quale la minoranza si è espressa negativamente, il progetto sarebbe stato bloccato ma anche alcuni aspetti emersi durante le commissioni Trasparenza relativi a numero di cremazioni, immissioni nell’ambiente e ubicazione. Lo stesso è quindi passato alla lettura del testo della mozione che ha racchiuso tutte le motivazioni successivamente argomentate dai vari membri di minoranza.
L’illustrazione del punto ha originato una discussione durata circa tre ore. Al termine dell’appello nominale e delle votazioni, la mozione è stata respinta con 5 voti favorevoli e 17 contrari. Assenti Tiziana Lippa (Fondi Terra Nostra) e Mariano Di Vito (Forza Italia). Uscito dall’aula al momento delle votazioni e quindi assente Luigi Parisella.
La sintesi dei 14 interventi che si sono succeduti:
Franco Cardinale
Il consigliere Franco Cardinale ha dato lettura di una nota della consigliera del gruppo Fondi Terra Nostra Tiziana Lippa, assente in aula, che ha sottolineato i potenziali rischi per la salute derivanti dalle emissioni in atmosfera dell’impianto, la mancanza di un Piano di coordinamento per la realizzazione di crematori nel Lazio, l’inesistenza di un parere di compatibilità ambientale, la possibilità di equiparare un forno crematorio ad un inceneritore, le dimensioni abnormi, ma anche e soprattutto l’ubicazione dello stesso, ossia nei pressi di abitazioni, attività agricole, aree protette e luoghi sensibili, proponendo, in conclusione della nota, un referendum popolare.
Il consigliere Cardinale, al termine della lettura, ha aggiunto, esternando alcune sue riflessioni personali, come un potenziale danno erariale fosse meno grave di un danno sull’ambiente o sulla salute dei cittadini e ha sottolineato come l’impianto, ad ogni modo, non risolverebbe il problema della carenza di loculi.
Salvatore Venditti
Il consigliere Salvatore Venditti ha evidenziato come altre Regioni, per esempio il Veneto, il Piemonte e la Lombardia, si siano dotate di un Piano tale da impedire la costruzione di impianti di cremazione a meno di 500 metri dai luoghi sensibili e come la mancanza di un simile documento nel Lazio potrebbe incoraggiare una corsa delle società alla realizzazione indiscriminata e selvaggia di impianti pericolosi. Lo stesso ha ricordato le vicende del Comune di Gaeta dove Provincia e Tar si sono espressi negativamente e di come, anche i pareri degli enti sovracomunali, non contengano spesso verità assolute. Lo stesso ha accusato il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto e il dirigente del settore Lavori Pubblici Giorgio Maggi di non conoscere a fondo i numeri del progetto, di non aver saputo effettuare una programmazione e, in generale, di aver gestito l’emergenza cimiteriale con superficialità. Lo stesso ha concluso dicendo di essere favorevole per ideologia alla cremazione ma non a ridosso di scuole frequentate da nipoti o familiari, abitazioni od ospedali cittadini.
Giulio Cesare Di Manno
Il consigliere Giulio Cesare di Manno ha evidenziato come non sia compito di una Pubblica Assise, dove siedono politici e non ingegneri ambientali o esperti del settore, esprimere valutazioni su presunti impatti ambientali o sostanze immesse nell’ambiente. Lo stesso ha ribadito come esistano Enti con tali competenze il cui ruolo è proprio quello di valutare dati progettuali e immissioni nell’ambiente, esprimere pareri e interdire impianti in caso di rischi per la salute o per il territorio. Di Manno ha ricordato come tutti i consiglieri, prima dell’approvazione del progetto nel 2019, abbiano potuto leggere una corposa documentazione, studiare l’argomento, esprimere dubbi e perplessità e proporre eventuali modifiche o suggerimenti.
Nel 2019, tuttavia, come ricostruito dallo stesso, l’utilità e la sicurezza dell’impianto era apparsa tale da portare un Consiglio tutt’altro che distratto, ma sempre molto attento anche alle minuzie, a votare il punto all’unanimità, con il pieno accordo di maggioranza e opposizione.
Stefano Enea Guido Marcucci
Il consigliere Stefano Enea Guido Marcucci ha ricordato di essere stato tra i primi, a inizio del nuovo mandato, a interessarsi dell’impianto di cremazione facendo un accesso agli atti, presentando un’interpellanza e sollevando dubbi su incongruenze a suo avviso sottovalutate da lungo tempo.
Lo stesso ha evidenziato soprattutto problemi di ubicazione di una struttura fortemente impattante in un luogo densamente popolato, poca chiarezza sui numeri e sulle emissioni atmosferiche oltre alla mancata risoluzione dell’emergenza loculi.
Daniela De Bonis
La consigliera Daniela De Bonis ha esordito ricordando come negli ultimi anni la questione dell’impianto di cremazione fosse stata trattata in ogni sede possibile: commissioni, conferenze stampa, comunicati istituzionali, articoli di giornale, Consigli comunali, dibattiti politici e finanche programmi elettorali. La stessa ha ribadito come l’accusa di scarso coinvolgimento e trasparenza rivolta alla maggioranza sia finalizzata a fare leva sulle emozioni o sulle paure di chi non conosce a fondo la vicenda.
La capogruppo del partito IoSi ha inoltre evidenziato come non sia accettabile la posizione di chi è favorevole alla cremazione “purché avvenga in un altro Comune” dove risiedono e vivono persone sconosciute. L’impianto può avere ragione di essere, a Fondi come in qualsiasi altra città d’Italia, se e solo se, pareri ambientali e dati scientifici dovessero essere tutti concordi sul fatto che esso non rappresenti un pericolo per la salute pubblica. L’autorità che dovrà esprimersi su questi aspetti è l’AUA e, in caso di parere favorevole, l’amministrazione non esiterebbe a richiedere controlli e verifiche più frequenti e stringenti rispetto a quanto previsto dalla normativa, come del resto hanno fatto anche altri sindaci d’Italia.
La stessa ha evidenziato come il crematorio, la cui genesi e progettazione, ancor prima di arrivare alle interlocuzioni del 2005 e all’approvazione definitiva del 2019, risale addirittura al 1996, non risolva ma senz’altro attenui il problema della carenza dei loculi e, soprattutto, come la richiesta di cremazioni negli ultimi anni stia crescendo in maniera rilevante.
Altre tre precisazioni hanno riguardato la sentenza del Consiglio di Stato, da leggere integralmente e non in una sola sua parte, in quanto riprende un parere di un sindaco che ha ritenuto di equiparare l’impianto ad altre industrie insalubri di prima classe, categoria nella quale rientrano, in un elenco di 28 voci, anche allevamenti di bestiame, maneggi o salumifici con attività di macellazione (D.M. del 1994). Lo stesso Tar, in una sentenza del 2013, entra nel merito e non considera i crematori industrie insalubri. Esempi utilizzati dalla capogruppo De Bonis per spiegare come un’attività di macellazione non debba necessariamente essere considerata pericolosa in termini di l’inquinamento ma, al pari dell’impianto di cremazione, avrà dei limiti di legge e dei requisiti da rispettare. La terza precisazione ha riguardato l’impianto di cremazione di Gaeta, bloccato dal Tar in quanto previsto in un’area non cimiteriale come invece disposto dalla normativa e non per le motivazioni riportate dalla minoranza.
La stessa ha rilevato infine come la minoranza, dando numeri sbagliati, stia cavalcando l’onda del dissenso popolare e che, allo stato attuale dell’iter, senza un parere sovracomunale avverso all’impianto, fare marcia indietro vorrebbe dire un maxi risarcimento alla ditta e un danno erariale milionario.
Luigi Parisella
La disamina del consigliere Luigi Parisella è invece partita dall’ubicazione dell’impianto in quanto, secondo la normativa letta dallo stesso durante la Pubblica Assise, i crematori devono essere realizzati entro le mura cimiteriali, fattispecie che non si sta verificando nel caso di Fondi. Lo stesso ha rilevato un grande vuoto legislativo nazionale che, attualmente, fa riferimento alla tecnologia meno inquinante immessa sul mercato nonché la pericolosità di realizzare un simile impianto in un quadro di completa incertezza normativa.
Il capogruppo Parisella ha inoltre evidenziato come a preoccupare sia anche e soprattutto una questione di numeri dato che, dai dati del progetto, con due forni a pieno regime, l’impianto potrebbe effettuare 24 cremazioni al giorno per un totale diverse migliaia di cremazioni annue. Lo stesso, nel condividere le altre motivazioni esposte dai colleghi di minoranza, ha infine equiparato i possibili rischi di una simile attività operante a pieno regime ad un centro storico invaso dal traffico e avvelenato dallo smog.
Vincenzo Mattei
Il consigliere Vincenzo Mattei ha esordito il suo intervento rileggendo alcuni passi della documentazione, a suo avviso volutamente omessi da chi contesta la struttura, in particolare nei punti in cui si evidenzia la totale assenza di rischi di natura geomorfologica e idraulica dell’impianto. In merito ai dati sulle immissioni di “vapori” nell’ambiente, i dati letti dai colleghi di minoranza sono quelli stabiliti dalla normativa europea, non quelli che effettivamente produrrà l’impianto realizzato. Tale dato, così come il numero consentito di cremazioni annue, non è noto, in quanto saranno i pareri ambientali e i controlli sulla qualità dell’aria a stabilirlo. Se sono stati indicati dall’impresa è soltanto perché la stessa ha dovuto dimostrare all’Ente la compatibilità economica dell’impianto. Essere in grado di cremare, per esempio, 2000 salme, non vuol dire che poi, in concreto, l’impianto raggiungerà tali numeri o che gli sarà consentito farlo.
Lo stesso ha evidenziato come siano fuorvianti, e intenzionalmente terrificanti, allo scopo di seminare panico e paura, le immagini diffuse tramite i social di un grande palazzo, avvolto da fumi tossici con un bambino sofferente in primo piano.
Basti pensare che, leggendo i medesimi atti a disposizione di tutti i consiglieri, si evidenzia come le polveri captate dal filtro depolveratore non vengano neppure considerate pericolose e che quindi possano essere smaltite in discariche ordinarie e come non saranno presenti scarichi di processo ma solo di tipo civile su suolo e sottosuolo.
Mattei ha inoltre ricostruito l’iter che ha portato nel 2019 all’approvazione del progetto con il voto unanime di tutti i consiglieri comunali: un processo partito oltre 15 anni fa. Tali documenti, al contrario di quanto contestato dalla minoranza, sottendono una lungimiranza da parte delle amministrazioni che si sono succedute il cui intento è stato proprio quello di prevenire il fenomeno della carenza di loculi, che interessa ormai praticamente tutti i comuni italiani.
Lo stesso, chiedendo di non fare allarmismi, ha ribadito di essere il primo, assieme a tutta la maggioranza, a voler restare doppiamente vigile, facendo verifiche oggettive e seguendo, passo dopo, passo ogni possibile parere che il soggetto privato dovrà reperire. Pareri senza i quali, va da sé, come ribadito dal 2019 a oggi, la procedura si fermerà.
Vincenzo Carnevale
Il vice sindaco Vincenzo Carnevale ha esordito dicendo che lui stesso risiede nei pressi del cimitero e che, come padre di famiglia ancor prima che come amministratore, si è posto tutte le dovute domande e ha analizzato la corposa documentazione relativa all’impianto.
Lo stesso ha definitivo i numeri relativi alle immissioni in atmosfera e alla capacità massima di cremazioni, dati per certi dai consiglieri di minoranza, come cifre del tutto slegate dalla realtà e non suffragate da rilievi concreti. Sarà infatti l’ente che rilascia le autorizzazioni ambientali a stabilire il numero massimo di cremazioni in rapporto a quanto ogni singola cremazione incida effettivamente sulla qualità dell’aria e sull’ambiente. Un impatto che, vale la pena ricordare, sussiste per centinaia di altre attività private operanti sul territorio sulle quali nessuno si pone domande. Secondo lo stesso, quello perpetrato dai contestatori dell’opera, è sostanzialmente un processo alle intenzioni orchestrato al fine di generare una reazione emotiva negativa che sta coinvolgendo tutti, cittadini, amministratori e membri del Consiglio. Carnevale ha concluso il suo intervento assicurando il suo massimo impegno per supervisionare l’impatto ambientale dell’impianto e ribadendo come, anche sindaci, assessori o dirigenti del futuro, non abbasseranno certo la guardia perché questo è quanto viene richiesto a chi amministra una città.
Sindaco Beniamino Maschietto
Il primo cittadino ci ha tenuto subito a chiarire come la sua amministrazione non avvallerà mai un progetto che possa essere anche minimamente lesivo dal punto di vista ambientale o salutistico. La tutela del territorio o la sicurezza dei cittadini non è mai stata messa in discussione e non verrà mai realizzata una struttura che in qualche modo possa andare ad alterare l’equilibrio della zona interessata.
Il sindaco ha poi ribadito come il progetto sia ancora in attesa delle necessarie autorizzazioni sovracomunali, in particolare del parere dell’AUA e del Tar, ribadendo come esistano moltissimi altri organi deputati al controllo come l’Arpa, la Asl e la stessa Regione. Il tutto non dimenticando che, in caso di dubbi o rischi, un sindaco, proprio come avvenuto a Civitavecchia, può anche chiedere ulteriori e più stringenti controlli per fornire maggiori garanzie per la salute pubblica e un più completo e corposo quantitativo di dati da valutare. Lo stesso ha ribadito che se il primo cittadino o il dirigente non sanno quali saranno effettivamente le immissioni in atmosfera o il quantitativo esatto di salme da cremare non è per indifferenza o superficialità ma perché nessuno, fino alla pronuncia dell’AUA, lo può sapere con certezza. Il sindaco ha concluso il suo intervento prendendo le distanze e condannando fermamente coloro che hanno disonorato il gemellaggio con la vicina città di Dachau facendo battute inaccettabili sui forni crematori. Un atteggiamento, che a detta dello stesso, sottende una mancanza di sensibilità e cultura inaccettabile.
Un ultimo riferimento ha riguardato i social sui quali, secondo il primo cittadino, tutti possono permettersi di dire qualunque cosa senza doversi mai prendere la briga di dimostrarla concorrendo, in definitiva, a generare sentimenti di allarmismo, paura e preoccupazione molto spesso immotivati.
Al termine degli interventi, i consiglieri Francesco Ciccone, Luigi Vocella, Luigi Parisella, Daniela De Bonis e Vincenzo Mattei hanno ribadito ognuno la posizione del proprio partito nelle dichiarazioni di voto.
È possibile rivedere l’intero dibattito, durato circa 3 ore, sul canale YouTube del Comune di Fondi e sulla pagina Facebook del Comune di Fondi dal minuto 2:30:00 al minuto 5:30:00.
Interpellanze e interrogazioni (punto 9)
- Interpellanza a risposta scritta, presentata in data 1° marzo 2023 dal consigliere Luigi Vocella e sottoscritta anche dal collega Stefano Enea Guido Marcucci, sul “furto dell’apparecchiatura informatica in servizio all’avvocatura comunale”. Il testo, che ha sottolineato come il furto abbia rappresentato un danno economico e di immagine all’amministrazione in quanto il pc trafugato conteneva a suo avviso dati sensibili, è stata illustrata dal consigliere Luigi Vocella. Il presidente Giulio Mastrobattista ha dato lettura di un parere stilato dalla responsabile dell’avvocatura Patrizia Ferraro che ha confutato quanto riportato nell’interpellanza essendo i dati sensibili ubicati sul server dell’Ente, non sul Pc, ed essendo quest’ultimo dotato di password. La medesima nota ha inoltre fornito rassicurazioni su come i dati non fossero stati smarriti né distrutti e di come il lavoro del settore non abbia subito interruzioni. È successivamente intervenuto il sindaco il quale, oltre a rassicurare i consiglieri sulla privacy e sulla tutela dei dati sensibili, ha spiegato come successivamente siano state sostituite tutte le chiavi di ingresso della casa comunale e di come sia l’unico ad esserne in possesso.
- Interpellanza a risposta scritta, presentata dal consigliere Stefano Enea Guido Marcucci e rivolta all’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Ciccarelli, sui lavori di ampliamento, adeguamento, efficientamento energetico e miglioramento dell’accessibilità presso il plesso scolastico Salto Covino.
- Interpellanza a risposta orale, presentata dal consigliere Salvatore Venditti e rivolta al sindaco Beniamino Maschietto, sull’ennesimo imminente aumento di tariffe del servizio idrico. Successiva risposta orale del primo cittadino.
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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