ITRI – Si riaccende l’interesse attorno alla vicenda che l’anno scorso, nella serata del 4 settembre, registrò il ritrovamento, in una Fiat Cinquecento, nuovo tipo, del cadavere carbonizzato del 57enne Ulrico Cappia, originario di Conegliano Veneto e operativo presso la masseria “Schettino”, al km. 3,400 lungo la provinciale Itri-Sperlonga, in qualità di enologo.
Martedi 16 settembre, infatti, si terrà, presso il Tribunale di Latina, la prima udienza che vede alla sbarra Giuseppe Ruggieri, 56enne di Itri, sul quale si erano indirizzati i primi sospetti da parte degli inquirenti e che, successivamente, era stato raggiunto, il giorno 6 novembre, da un provvedimento di “fermo di polizia”, emesso dal PM della Procura di Latina Giuseppe Bontempo, e successivamente trasformato in ordinanza di custodia cautelare dal GIP del Tribunale di Latina Nicola Iansiti, notificato in carcere, a Cassino, all’indagato, dopo che la vicenda si era dipanata tra le Procure di Latina e di Cassino, alla luce del sopravvenuto distacco di Itri dalla struttura giudiziaria pontina e il suo passaggio sotto la competenza ciociara. Infatti, a proposito dell’intera vicenda, Latina era competente per quanto successo la sera del 4 settembre, mentre la struttura frusinate, con il GIP Tiziana Perna, ha dovuto deliberare in merito al fermo di polizia avvenuto il 6 novembre, quando c’era già stato il passaggio della pertinenza dagli uffici pontini a quelli di Cassino. Furono giorni di grande impegno da parte degli investigatori, coordinati dal ten.col. Pierluigi Rinaldi, responsabile del Nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Latina guidato dal col. Giovanni De Chiara, mentre la compagnia di Gaeta era passata proprio la notte tra il 4 e il 5 settembre, dalla competenza del cap. Daniele Puppin, già in viaggio verso la nuova destinazione siciliana, al comando compagnia di Enna, a quella del ten. Palmina La vecchia, con un autentico “battesimo del fuoco” per quest’ultima. E proprio sull’ingarbugliato intreccio di particolari che contornavano l’intera vicenda i magistrati dovranno ora mettere quell’ordine che possa portare a una sentenza che elimini ogni ombra. A questo proposito, i difensori dell’imputato, gli avvocati Igor Ruggieri di Itri e Mariano Giuliano di Cassino, raggiunti telefonicamente, hanno garbatamente declinato l’invito a rilasciare dichiarazioni “in quanto –ha tenuto a specificare l’avv. Ruggieri- forniremo le nostre considerazioni durante e dopo la fase dibattimentale del processo”. Anche da Conegliano, città d’origine della vittima, c’è la massima attenzione rivolta a quello che succederà nelle aule dibattimentali tra dodici giorni.
Autore: Orazio Ruggieri
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