In questa campagna elettorale per il consiglio regionale del Lazio stanno uscendo fuori chiare e nette le esigenze dei cittadini che non oggi ma da anni denunciano a gran voce le loro necessità. Cittadini che si vedono rispondere, sul piano della sanità ad esempio, con risposte tutt’altro che soddisfacenti e che ormai non riescono a soddisfare i proprio legittimi bisogni.
Se la visione del centro – destra su questo è fortemente coesa e vede la gestione della sanità regionale degli ultimi anni come un completo e fragoroso fallimento c’è di chi addirittura cerca di farlo passare come un successo, ma a parlare sono i fatti e le lamentele dei cittadini ne sono una conferma.
La mia visione su questo tema è molto precisa. Da cosa occorre partire? Quali sono le scelte più oculate da compiere nel breve, quale nel medio e lungo periodo? Inutile fare promesse roboanti. Occorre proporre una gestione attenta, puntuale e che miri ad azzerare gli sprechi.
La voce sanità è quella che pesa di più in tutti i bilanci regionali. Quindi i soldi vengono spesi il problema è come vengono spesi.
Io seguirò un concetto molto semplice, le scelte da compiere saranno nella direzione di riuscire a raggiungere i cittadini laddove ormai si è realizzato un deserto sanitario. Ci sono aree, l’ospedale di Formia ad esempio, in cui occorre essere fortunati anche a farsi venire un infarto. Occorre essere fortunati a farselo venire nel giorno giusto, altrimenti ci si vede trasferiti a Latina. Oltre che allo spreco di risorse per continui trasferimenti il tempo perso, i ritardi possono in alcuni casi anche essere pericolosi per i pazienti. Non parliamo di tempi di attesa per i pronto soccorso, siamo sul piano del non servizio ormai.
Occorre considerare che la provincia di Latina è posta al confine con altre Regioni. Senza questa visione e senza politiche che ne siano conseguenti cosa succede? Che i pazienti corrono per le loro esigenze in Campania o in Molise aumentando il “turismo sanitario”. Alla fine dei conti il Lazio si ritrova a pagare altre risorse finanziarie alle Regioni vicine sperperando energie e facendo crescere i sistemi vicini. Questa è mancanza di capacità gestionale e non può proseguire un giorno di più
Voglio ringraziare chi in prima linea, come medici, infermieri e personale del 118, lavora ogni giorno con i scarsi mezzi a disposizione. Spesso sono loro che mettendoci la faccia rischiano di divenire il bersaglio facile di infuriati pazienti. Voi siete davvero il nostro punto di riferimento ed un cambiamento lo si deve innanzitutto a voi. Occorre tuttavia una scossa forte che possa riportare il Lazio ad una sanità di eccellenza più prossima ai cittadini.
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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