Il nuovo sistema robotico “DaVinci”, dell’Int. Fondazione “Pascale” di Napoli, per una chirurgia urologica robotica minimamente invasiva per i pazienti, capace di assicurare risultati eccellenti e tempi di recupero rapidi, limitando drasticamente il fabbisogno di trasfusioni, accorciando la durata dell’intervento e mitigando anche i rischi di complicanze. Si tratta di un modo per contribuire ad attrarre pazienti e a permettere ai medici di affrontare i casi più complessi in modo minimamente invasivo, riducendo anche la mobilità passiva extraregione e i costi passivi del sistema sanitario regionale. La svolta per la chirurgia urologica robotica sarà presentata e discussa a Napoli, lunedì 17 e martedì 18 febbraio 2014, presso l’Aula “Cerra” dell’Int. Fondazione “Pascale”, in occasione del primo convegno di Chirurgia Robotica Live organizzato dall’Istituto dei Tumori di Napoli “Pascale” e da “Congredi”, a cura del Direttore S.C. d’Urologia, dott. Sisto Perdonà. A confronto coloro i quali hanno reso la chirurgia robotica meno invasiva: una procedura ormai standardizzata e codificata a tal punto da renderla “Standard care” in molte, se non in tutte le patologie urologiche. L’obiettivo delle due giornate di studio è avvicinarsi al sistema robotico DaVinci come ad una procedura facilmente perseguibile ed accessibile. Nella stessa occasione sarà anche presentata l’ideazione di un programma regionale di chirurgia robotica che consentirà a tutti coloro i quali lo vogliono, di operare il proprio paziente con la supervisione presso l’Istituto dei Tumori di Napoli. Il nuovo sistema robotico “DaVinci” – illustrato dal Direttore S.C. di Urologia, dott. Sisto Perdonà – è pienamente coerente con la logica di rete per l’assistenza, formativa ed oncologica regionale, con ricadute buone, anche nel recupero della mobilità passiva specifica che tale tecnologia determina. L’implementazione di un programma di chirurgia robotica può rappresentare, sicuramente, un fattore chiave per attrarre pazienti nel proprio ospedale e quindi ridurre le migrazioni extraregione a cui vanno incontro i pazienti per trovare risposta ai propri bisogni di salute; conseguentemente la ricaduta economica si attua in una sicura riduzione dei costi passivi per il Servizio Sanitario Regionale. Presupposto fondamentale affinché sia attuata la rete oncologica, è l’acquisizione di tecnologie molto innovative da mettere a disposizione delle altre strutture regionali in un programma operativo d’economie di scala, che consenta l’utilizzo di un’apparecchiatura per più soggetti, in primis tra IRCCS e Aziende Ospedaliere Regionali. I risultati che si attendono dall’adozione della chirurgia, robotica possono essere così riassunti: La chirurgia robotica DaVinci fornisce i benefici potenziali di una procedura minimamente invasiva per condizioni complesse oltre a risultati eccellenti e tempi di recupero rapidi per diverse specialità. Numerosi pazienti sottoposti a prostatectomia robotica non mostrano differenze rilevanti nel recupero della continenza urinaria e della funzione sessuale rispetto ai pazienti sottoposti a chirurgia laparoscopica e/o aperta tradizionale. La chirurgia robotica consente di ridurre al minimo i rischi e le complicanze, potenziando al massimo la sicurezza del paziente e la qualità della cura anche nei pazienti a rischio più elevato. Consentendo a chirurghi di operare con maggior precisione e mediante un numero limitato di piccole incisioni, l’utilizzo della chirurgia urologica robotica limita drasticamente la perdita di sangue. Oltre a ciò, è in grado di accorciare la durata dell’intervento, mitigando i rischi di complicanze e gli altri rischi associati a ricoveri ospedalieri più lunghi riducendo al minimo il rischio da parte dell’ospedale, con percentuali inferiori di complicanze postoperatorie e intra operatorie per una massima sicurezza per il paziente. L’implementazione di un programma di chirurgia robotica “di successo”, secondo quanto illustrato lunedì e martedì dal dott. Perdonà, può rappresentare un fattore chiave per attrarre pazienti nel proprio ospedale e quindi conseguentemente anche un vantaggio attrattivo per la Regione Campania, riducendo la mobilità passiva, in altre parole le migrazioni dei pazienti extraregione per trovare risposta ai propri bisogni di salute e riducendo così i costi passivi del sistema sanitario regionale, in questo periodo impegnato nel piano di rientro della spesa sanitaria. Da un’analisi obiettiva della situazione riguardo alla mobilità passiva per la sola chirurgia urologica verso la regione Lombardia si evince che questo accade per il 68% per attrattività rappresentata dalla chirurgica robotica; di questi il 64% effettivamente riceve un trattamento con il DaVinci, il 27% riceve un intervento con chirurgia laparoscopica standard ed il 9% un intervento in chirurgia standard open. Il nostro obiettivo minimo da perseguire è di ridurre di almeno il 44% la mobilità passiva “urologica” ed attrarre tutti i pazienti (27 e 9%) trattati con tecniche non robotiche verso strutture regionali. Da qui nasce l’esigenza di dover essere competitivi sul territorio nazionale, implementando l’offerta con tecnologie innovative, al fine di cambiare l’approccio dei cittadini al sistema sanitario e quindi nel tentativo di correggere e limitare la mobilità passiva. I programmi di chirurgia robotica hanno dimostrato di poter ridurre il tempo di turn over della sala operatoria tra un intervento e l’altro e la durata della permanenza in ospedale dei pazienti che risulta palesemente dimezzata rispetto a quella dei pazienti sottoposti a chirurgia open consentendo la possibilità di accogliere un numero significativamente più elevato di casi quotidianamente.
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