Sermoneta ha celebrato questa mattina, domenica 9 novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale, la Festa delle Forze Armate e la Commemorazione dei Caduti di tutte le guerre. Il corteo è stato aperto dai bambini della scuola primaria di Sermoneta Centro Storico, a seguire la Banda Musicale Fabrizio Caroso di Sermoneta, l’Amministrazione comunale con il sindaco Claudio Damiano in testa, le associazioni combattentistiche e d’arma, i rappresentanti delle Forze Armate (Esercito, Carabinieri, Aeronautica, Marina), l’Avis di Sermoneta, la Protezione Civile di Sermoneta, l’Anc di Sermoneta, la Croce Rossa di Latina, i tre Centri Anziani, le Associazioni del territorio e tanti cittadini che hanno voluto condividere il 96° anniversario dell’unificazione italiana e il centenario della Prima Guerra Mondiale. Dopo la messa, c’è stata la cerimonia al monumento ai caduti, con la benedizione del parroco don Giuseppe Fantozzi e la recita d’alcune letture e canzoni da parte della scolaresca. Poi è toccata alla Banda musicale eseguire l’inno d’Italia e il silenzio, durante il quale il Sindaco ha reso omaggio alla corona d’alloro deposta davanti al monumento ai caduti. La Corale dell’Anc ha intonato alcuni brani di guerra, presente anche la nipote di Belisario Calvani, reduce della Prima Guerra Mondiale e uno dei promotori del monumento ai caduti di Sermoneta. Calvani era uno dei “ragazzi del ‘99” che combatté a corpo a corpo contro gli austriaci, riportando una ferita ad un occhio. È stato il sindaco Damiano a terminare la cerimonia con un discorso rivolto essenzialmente ai bambini. “voi forse non ve ne rendete conto, ma siete il bene più prezioso che questo paese possa avere, siete il nostro futuro”, ha detto ed ancora: “Esercitate la curiosità e il desiderio di comprendere, guardate sempre lontano con indipendenza di giudizio e con fantasia, ricercate con intelligenza e cuore, sappiate continuare a commuovervi e ad indignarvi, inseguite sempre i valori della lealtà e dell’onestà, siate gentili e generosi, imparate a cooperare, ma sopratutto non smettete mai di sognare, non abbiate mai paura della distanza che esiste tra i vostri sogni e la realtà. Se saprete sognare, saprete anche realizzare. Così facendo, non renderemo vano il sacrificio che altri hanno fatto per noi”. Infine, un invito agli “adulti”: Impegno e responsabilità, rispetto e coesione siano i presupposti per costruire il futuro; perché l’Italia la facciamo noi, giorno dopo giorno”.
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