Latina: Azione presentata interrogazione parlamentare sullo spopolamento dei Comuni

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Grazie ai deputati di Azione Ruffino, Benzoni e D’Alessio, abbiamo presentato un’importante interrogazione ai ministri competenti, riguardante la tematica delle case abbandonate nei Comuni italiani. Siamo molto sensibili a questa tematica non solo perché ci riguarda come Provincia, ma perché riguarda circa 2 milioni di case abbandonate o disabitate ed ubicate prevalentemente nei piccoli comuni, nelle campagne e in montagna.

Il recupero delle case dei centri storici ha molte implicazioni sociali ed economiche; Consente di contrastare il consumo di suolo e di preservare il patrimonio edilizio, storico e culturale delle comunità.
Ci auspichiamo che venga dato il giusto riscontro a questa interrogazione e che la proposta di legge ferma in parlamento da tempo (n.419 del 20/10/2022), la quale ci sembra una buona base di partenza su cui lavorare, possa andare avanti e diventare legge per rispondere a questa fondamentale esigenza.

Fabio Di Girolamo, responsabile infrastrutture di Azione – Consigliere comunale di Maenza 
Davide Zingaretti, segretario provinciale di Azione – 
Consigliere comunale di Aprilia

Sotto, il testo dell’interrogazione e in foto Di Girolamo – Zingaretti

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

presentata dall’On. DANIELA RUFFINO il 02/05/2024 09:07

Al Ministro dell’Interno, al Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro della
Giustizia, al Ministro della Cultura – Per sapere – premesso che:
secondo quanto emerge da alcuni censimenti svolti da ISTAT e CESCAT, in Italia esistono oltre 2
milioni di case abbandonate o disabitate ed ubicate prevalentemente nei piccoli comuni, nelle
campagne e in montagna;
il recupero delle case situate nei centri storici riveste un’importanza fondamentale ai fini del
contrasto di molteplici fenomeni che minacciano la vitalità delle nostre comunità;
in primo luogo, il recupero degli edifici storici rappresenta un’efficace strategia per contrastare lo
spopolamento, offrendo opportunità abitative attrattive nel cuore delle città e dei piccoli centri
abitati. Questo non solo preserva la coesione sociale, ma contribuisce anche a ridurre la dispersione
urbana e a promuovere uno sviluppo sostenibile;
il recupero delle case nel centro storico, inoltre, permette di preservare il prezioso patrimonio
edilizio e culturale delle nostre città, proteggendo le testimonianze storiche e architettoniche che
costituiscono parte della nostra identità;
tutto ciò, non solo arricchisce il tessuto urbano, ma offre anche opportunità di valorizzazione
turistica e culturale, generando ricadute positive sull’economia locale;
in aggiunta, il recupero delle abitazioni nel centro storico aiuta a contrastare il consumo di suolo, un
fenomeno che comporta gravi conseguenze ambientali, paesaggistiche e sociali: riqualificare gli
edifici esistenti anziché costruire su aree vergini consente di limitare l’espansione urbana,
preservando le risorse naturali e riducendo l’impatto ambientale delle nuove costruzioni;
investire nel recupero delle case nel centro storico rappresenta, quindi, una strategia vincente per
promuovere lo sviluppo sostenibile, preservare il patrimonio edilizio e culturale e contrastare il
consumo di suolo, contribuendo così a garantire un futuro prospero ed equilibrato per le nostre città
e per le generazioni future;
le disposizioni adottate negli ultimi anni volte a favorire il recupero degli immobili abbandonati –
come l’articolo 3 del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91 o l’articolo 5 della legge 6 ottobre 2017, n.
158 – sono da ritenersi insufficienti per il recupero di tali immobili a seguito dello spopolamento dei
piccoli comuni;
sono poi numerose le difficoltà a cui vanno incontro coloro che vogliono acquistare questi immobili:
a volte le difficoltà di individuare i legittimi proprietari, di reperirli e di metterli d’accordo sono tali
che si finisce col rinunciare. Una soluzione potrebbe essere quella di prevedere una sorta di “corso forzoso”, ovvero un termine di adeguamento a carico dei proprietari, decorso il quale gli immobili
vengono acquisiti al patrimonio dei comuni ove sono ubicati e da questi riutilizzati o immessi sul
mercato, previo ripristino o nello stato in cui si trovano;
l’individuazione di ulteriori strumenti validi da offrire alle amministrazioni comunali, oggi bloccate da
una intricata burocrazia in materia – ancor di più complicata se si considerano gli immobili in stato di
abbandono –, si rileva essere quanto più necessaria – :
quali iniziative, per quanto di competenza, intendano porre in essere al fine di individuare, in via
prioritaria, strumenti – anche normativi – per favorire il recupero degli immobili abbandonati e per
contrastare il fenomeno dello spopolamento, con particolare riferimento ai piccoli centri abitati.
RUFFINO, BENZONI, D’ALESSIO

On. DANIELA RUFFINO


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