Novanta famiglie residenti nella zona di Piazzale Edison, a Borgo Podgora, sono ancora alle prese con i problemi di sicurezza e degrado. L’area infatti, pur essendo completamente edificata e abitata, è da sempre carente di tutte le primarie opere di urbanizzazione: manca l’asfaltatura, manca la pubblica illuminazione e perfino lo smaltimento delle acque meteoriche. Oltre 200 persone avevano già firmato nei mesi scorsi una lettera indirizzata al commissario prefettizio Carmine Valente per conoscere lo stato di avanzamento dell’iter di approvazione del nuovo Ppe, avviato dalla precedente amministrazione Coletta. Alle richieste non è seguita però alcuna risposta da parte dell’ente.
Nei giorni scorsi sul caso sono tornati anche alcuni consiglieri di Lbc, Dario Bellini, Damiano Coletta e Floriana Coletta, che hanno incontrato i residenti e constatando che nei quasi dieci mesi di commissariamento nulla è cambiato. “Molti residenti, tra cui bambini, anziani e disabili – hanno spiegato in rappresentanza delle famiglie Silvia Frison e Daniele De Meo – lamentano che la situazione diventa ancora più critica nei mesi estivi, quando l’elevata quantità di polvere forma una patina a terra anche dentro casa e tutti sono costretti a chiudere le finestre perché l’aria è irrespirabile. La piazza resta poi molto buia di notte e l’unico lampione che era stato installato è stato divelto da un’auto e non ancora riposizionato nonostante sia prevista la sostituzione”.
“Il caso di Piazzale Edison rientra nell’ambito dell’annosa questione legata ai Ppe approvati dalla giunta Di Giorgi e poi bocciati dalla Regione Lazio e dal precedente commissario prefettizio Barbato. E’ importante – spiegano i consiglieri di Lbc – affrontare i disagi di questo quartiere ma anche conoscere lo stato di avanzamento dell’iter di approvazione dei nuovi Ppe avviati dalla precedente amministrazione Coletta e giunti alle fasi conclusive di progettazione. In piazzale Edison i disagi sono generali ma riguardano soprattutto anziani, persone disabili e bambini che non possono scendere a giocare e restano chiusi in casa. La situazione insomma è invivibile e il caso era stato portato a conoscenza del commissario nel corso di un incontro del 28 gennaio scorso. Questo è un impegno preciso che avevamo preso con i residenti. Ora è fondamentale riavviare velocemente l’iter con i necessari passaggi in commissione e successivamente in Regione. Si è perso un altro anno e i cittadini chiedono urgentemente risposte per veder realizzate le più elementari opere di urbanizzazione che consentirebbero loro di vivere in un contesto dignitoso”.
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