La sanità pubblica è un pilastro del nostro Stato e la sua salvaguardia è la prima battaglia fatta da Azione a novembre 2019. Ancor prima del Covid, ancor prima che fosse così chiaro a tutto il Paese che il settore sanitario stava collassando. Oggi, quattro anni dopo, la situazione è addirittura peggiorata. Abbiamo vissuto una situazione drammatica nel 2020 e dopo aver celebrato dai balconi gli infermieri come i nostri “angeli” e definito i medici in prima linea “eroi”, ci siamo nuovamente dimenticati di loro. È una cosa indegna per questo Paese e noi non ci stancheremo di ribadirlo tutti i giorni. Per questo poche ore fa abbiamo lanciato una petizione, perché la salvaguardia del Servizio Sanitario Nazionale deve diventare una battaglia del Paese, trasversale. Non possiamo vedere sgretolarsi la prima conquista del welfare italiano. Il Servizio Sanitario Nazionale, sistema che dal 1978 ad oggi ha garantito il maggior incremento dell’aspettativa di vita tra i Paesi ad alto reddito, è ormai al collasso:
- Mancano 40.000 medici, tra ospedalieri e medici di medicina generale, e 65.000 infermieri
- Ci sono 10 milioni di prestazioni urgenti in arretrato
- 4 milioni di persone rinunciano a curarsi a causa delle liste di attesa e dei costi da sostenere per rivolgersi al privato
- 2 milioni di persone si indebitano per curarsi
- Abbiamo solo 3,1 posti letto ospedalieri ogni 1000 abitanti (Germania 8, Francia 5)
- Negli ultimi 20 anni sono stati chiusi 261 ospedali pubblici
- I tempi di attesa sono inaccettabili (ad esempio, fino a 24 mesi per una mammografia)
- La spesa privata in sanità ha superato i 40 miliardi di euro
- A causa delle condizioni di lavoro nei pronto soccorso, metà delle borse di specializzazione per l’emergenza-urgenza non vengono assegnate e quindi non avremo più medici di pronto soccorso
- I medici italiani vengono pagati 70mila euro in meno all’anno rispetto ai colleghi tedeschi
- Gli infermieri italiani vengono pagati 20mila euro in meno all’anno rispetto ai colleghi tedeschi
- Negli ultimi 20 anni hanno scelto di lavorare all’estero oltre 180.000 professionisti sanitari
- La spesa pubblica pro-capite italiana in sanità è meno della metà di quella tedesca
- Nel 2025 il finanziamento del SSN sarà pari al 6,2% del PIL, una percentuale inferiore a quella di vent’anni fa
Per tutti questi motivi, chiediamo al governo di adeguare il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale agli standard dei Paesi europei avanzati tramite risorse nazionali e attraverso la richiesta di riattivazione del MES sanitario, portando in tempi brevi la spesa in sanità all’8% del PIL per implementare un grande piano di abbattimento delle liste di attesa, per aumentare gli stipendi di medici e operatori sanitari e per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale. Questa non è una battaglia di medici e infermieri, è una battaglia di tutti gli italiani. Perché evitare che le famiglie si indebitino per curarsi è un principio di civiltà e un dovere per il nostro Paese, perché nessun Paese può essere definito veramente civile se a una persona viene negata assistenza sanitaria perché non ha i soldi per pagarla.
Come Provincia di Latina in Azione lanceremo delle piattaforme di confronto con rappresentanti ed esponenti del mondo della sanità nella nostra provincia e con tutte le forze politiche civiche e di partito interessate a condividere la battaglia a tutela del SSN. Sarà importante un’azione politica trasversale e in grado di mettere in campo le giuste iniziative in tutti i livelli Istituzionali chiamati in causa. Al seguente link è possibile firmare la petizione: https://www.azione.it/salviamo-il-servizio-sanitario-nazionale/
Davide Zingaretti
Segretario provinciale di Azione
Comunicato Stampa
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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