Sono iniziate oggi in Commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione le audizioni per presentare “nel più breve tempo un nuovo testo in Aula sull’Informazione e la Comunicazione che sia il più possibile condiviso con le varie categorie”, come ha detto il presidente Giuseppe Emanuele Cangemi (Ncd).
Delle associazioni invitate era presente l’Associazione Giulia (Giornaliste Unite Libere Autonome) rappresentata dalla giornalista del TG1 Alessandra Mancuso, mentre Zeroviolenzadonne ha inviato un documento “che metteremo agli atti con vari spunti utili”.
“Le audizioni forse sono giudicate uno strumento inutile, sono invece uno strumento partecipativo vero – ha ricordatoMarta Bonafoni (Per il Lazio) – che ha fornito un “elenco di realtà che si affacciano ex novo alla collaborazione con questa commissione. Il T.U. che ci apprestiamo a riscrivere dovrà innovare, smontare stereotipi. In precedenza erano stati ascoltati emittenti, rappresentanti di categoria, che pure audiremo”.
“Credo in questo metodo che avete adottato e che ho già sperimentato per la legge contro la violenza”, ha esordito Mancuso che ha posto all’attenzione della Commissione temi come lo sfruttamento dell’immagine della donna nei media e soprattutto nel web, il pluralismo, l’attenzione alla commistione dell’informazione con la pubblicità, la tutela dei minori, ma anche della rappresentazione degli uomini e delle donne, il monitoraggio su come viene prodotta l’informazione sulle donne suggerendo un rapporto con le Università per abbassare i costi del servizio, l’effettivo rispetto della par condicio di genere in campagna elettorale, la qualità dell’informazione e il rispetto dei contratti di lavoro di chi produce informazione.
“Insieme all’assessorato Pari opportunità e Corecom dell’Emilia Romagna – ha spiegato Mancuso – la nostra associazione ha firmato un protocollo imprese donne e media con le associazioni datoriali, sindacato e ordine dei giornalisti e scuola di giornalismo che fissa una serie di propositi per rappresentare in modo equilibrato il genere femminile e istituisce un comitato paritetico con il Corecom che cercherà di dare attuazione a tutto ciò. La Regione Lazio potrà fare sicuramente meglio, è un ottimo testo ma si può volare ancora più in alto”.
D’accordo con i protocolli Fabio Bellini (Pd) “un tema corretto, se c’è un elemento di innovazione vi è una facile riscrittura così come il tema del rapporto con le università per il monitoraggio. Non dobbiamo trattare l’informazione come una merce qualunque – ha inoltre aggiunto – Le norme sulla distribuzione della stampa non devono stare nella legge sul commercio ma dovremmo produrre norme ad hoc”.
Anche per Cangemi “i protocolli di intesa possono essere uno strumento condiviso. Il Corecom ha lavorato bene negli anni passati in questa regione ma gli chiediamo un cambio di passo. Non è solo conciliazione ma strumento di controllo e collegamento diretto con la commissione e soprattutto con le realtà del settore che possono portare un contributo vero ai nostri lavori più della politica in quanto esperte della materia. Dobbiamo coinvolgere tutte le eccellenze che possono dare un contributo vero”.
Dal canto suo anche per Michele Petrucci, Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) del Lazio, presente all’audizione, “la strada di procedere per protocolli o intese è quella giusta. La legificazione ha dei tempi fisiologici che non sempre sono coerenti con le esigenze che si verificano. La strada della partecipazione è quella maestra”.
Sono uno dei titolari dell’emittente e sono anche conduttore di vari programmi.
Scopri di più da "Il Golfo a portata di click - Telegolfo RTG Notizie Online"
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.